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Artisti di strada? No, egoisti antisociali

Si sa che l'ipocrisia è la tecnica più usata da tutti i tiranni e da quelli che vogliono fare i propri interessi.

Così i writers cercano  di presentarsi come gente "sociale", anzi più sociale degli altri, che mira ad abbellire il paesaggio, per il bene del popolo.

Niente di puù falso.  I cosidetti "artisti di strada" sono solo egoisti/esibizionisti, che non hanno nessun senso sociale, ma mirano solo al loro "particulare".

Anche nella migliore delle ipotesi (di disegni belli e ben fatti),  nessuno sente la mancanza della loro cosidetta arte, e tutti dei graffiti per strada ne faremmo volentieri a meno.

La "teoria" continuamente tirata in ballo fino alla nausea, dei "muri grigi", che non servirebbero a niente e anzi sarebbero brutti e spogli (e quindi si "migliorerebbe il paesaggio" facendci sopra i loro graffiti) è la dimostrazione più evidente della malafede dei writers.

Un muro grigio o a tinta unita è qualcosa che va benissimo com' è, in quanto è un tassello di un disegno più ampio, che è quello del quartiere e della città nel suo complesso.  O del paesaggio estraurbano, fatto di muri, prati, cieli, nuvole, tutti incastrati a fare un "graffito" complessivo, molto più bello dello squallido graffitino del writer.

Considerare il "muro grigio", solo come un pezzo avulso dal contesto, e quindi utilizzabile come "tela" per i propri disegni, è precisamente esser stupidi e non avere senso sociale e del paesaggio.  Una prova che l'egoismo e l'avidità accecano.

Pensate che una associazione di writers ha pure chiesto all'Enel il permesso di decorare le cabine dell' enel che ci sono lungo le strade.  Motivazione: "sono bianche o grigie a titnta unita... quindi deturpano il paesaggio".

Robe da matti. Qui il ribaltamento è completo:  Le cose pulite diventano un oltraggio al paesaggio, mentre se le imbratti lo migliori...

Siccome la "ruductio ad absurdum" è una delle migliori argomentazioni logiche,  ecco dimostrato  che il writing è una ideologia aberrante.