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Inviato da avatar Salvina Inzana il 05-10-2012 alle 00:06

Dubbi? Io non ne ho più, nel senso che sono amare certezze ormai. Prove? Quanto bastano. Passate e presenti. In Zona Otto, nel parco di Villa Sheibler sono stati abbattuti degli alberi sanissimi, come delle splendide Magnolie e rare Araucarie. Alle rimostranze dei residenti è stato risposto che era stato un errore degli operatori. Ripiantate ne sono sopravvissute solo una minima parte. Nella scuola primaria di v. Val Lagarina, da un giorno all'altro, sono sparite delle Forsizie, tagliate raso terra da un addetto incaricato dal Settore Arredo Urbano E Verde. La causa? Sempre la stessa. L'operaio (extracomunitario) aveva capito male. Ripiantate non sono sopravvissute. In v. Sammartini sono stati segati 15 platani. Sempre con la stessa scusa: mancanza di attenzione durante lo svolgimento di lavori urbani... ma se sbagliare con un albero sarebbe stato anche comprensibile... continuare con tutti e quindici no! Ed anche qui arriveranno nuove pianticelle a rischio di attecchimento. Nel Parco del Mincio hanno bloccato degli operatori che stavono abbattendo e caricando gli alberi sui camion (ben 300!). Avevano tutti i permessi. Peccato che avevano capito male. Nel giardino alberato (con 60 piante a largo fusto) di v.Otranto l'agronomo incaricato di valutare le piante (lo stesso che avrebbe dovuto pianificare l'eventuale nuova ripiantumazione) ne aveva salvate solo quattro, in quanto tutte le altre cinquantasei erano destinate a "deperimento sicuro". Questo accadeva nel 2004. Le proteste hanno fermato gli abbattimenti e oggi, nel 2012, gli alberi ci sono tutti e stanno benissimo. Tra le vie Terzaghi, Salmoiraghi e S.Elia (zona Montestella) era racchiuso, fino ad un paio di anni fa, un vero e proprio  bosco in fase di rinaturalizzazione. Stesso iter del giardino di v.Otranto. L'agronomo incaricato di "tutto", come sopra, ne ha decretato l'abbattimento totale. Ben 500 alberature di quasi mezzo secolo rase al suolo in pochi giorni. Ma qui si è arrivati al massimo della mancanza di trasparenza. I responsabili dell'abbattimento del bosco hanno dichiarato che l'avevano fatto dopo averne richiesto il permesso al Comune mentre quest'ultimo, al contrario, ha dichiarato di non c'entare per nulla in questa decisione. Ho chiesto che fine facessero gli alberi abbattuti. Il Comune mi ha risposto che "entrano nella disponibilità di chi li toglie". Quindi gli incaricati fanno tutto: abbattono, ripiantumano e si portano via pure gli alberi! Ho chiesto allora quale fosse l'ultima destinazione delle alberature. Silenzio totale. Ma questi sono solo alcuni esempi fra tanti. Personalmente penso che coloro che si occupano di alberature, oltre ai casi di scarsa professionalità, ignoranza, superficialità  ed errori, pensino di "tutelare" la propria attività mostrandosi attivi negli abbattimenti e le sostituzioni, anche quando non sarebbero necessarie. Come se avessero paura di non risultare più utili in caso di alberature troppo sane e belle. Inoltre oggi le alberature, vergini e pulite, sono molto ricercate in quanto vengono utilizzate, senza nessuna spesa  di "ripulitura", come biomassa, pellet (un vero business ormai) cippato e teleriscaldamento. Spariscono boschi interi ormai. Roncola "selvaggia", la chiamano. Ma la Roncola "cittadina", a quanto pare, non è da meno. Dovremmo tenere gli occhi aperti e "rompere più le scatole", anzi, unirci in una vera CONFRATERNITA di Rompiscatole, se non vogliamo arrivare ad accontentarci, tra non molto, del solo verde dei semafori (come Gianni Rodari ha scritto in una sua, speriamo non profetica, poesia ).

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