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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 28-10-2012 alle 12:26

Sogni infranti

"Il sogno del «giardino condiviso», su modello di esperienze newyorkesi e parigine"

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_ottobre_28/bivacchi-giardino-cittadini-recinto-contro-degrado-2112453414123.shtml

Via Montello

Bivacchi in giardino, i cittadini: «Un recinto contro il degrado»

L'Amsa interviene in forze per bonificare il giardino dai giacigli di fortuna e dall'immondizia

Panni stesi in via Montello (foto Nicola Vaglia)









L'area di via Montello è agonizzante
. I cittadini puliscono nel fine settimana, i senzatetto occupano di notte. Il sogno del «giardino condiviso», nato per recuperare lo spazio abbandonato, su modello di esperienze newyorkesi e parigine, in attesa di un intervento urbanistico risolutivo, rischia di svanire. Oggi l'associazione Giardini in transito, che l'ha avuto in gestione fino a primavera, organizza un mercatino con Cascina Bollate: vendita di piante, fiori, asta di oggetti vecchi, laboratori per bambini. Ma la tensione è altissima. Amsa, per l'ennesima volta, è dovuta intervenire in forze per bonificare il giardino dai giacigli di fortuna e dall'immondizia. E c'è imbarazzo tra la gente nel denunciare che qualcosa non va, che il progetto è un'incompiuta all'italiana. «Non scrivete che c'è guerra tra noi e i rom», dicono i cittadini. Dalla scorsa primavera lavorano sodo per rendere vivibile l'immenso spazio, che fino al 2009 ospitò la Piccola Scuola di Circo. «Ce la stiamo mettendo tutta, ma serve una maggiore collaborazione delle istituzioni».

Certo, a loro sono state affidate le chiavi di un fatiscente cancello per una ancora più fatiscente recinzione. Ma i senzatetto sempre più spesso non si limitano a dormire nel giardino. Ci vivono ( vedi foto ). E lì nessuno più entra, salvo chiamando i vigili di quartiere. In Zona 1 confermano, con identico imbarazzo, che il progetto va corretto. «Ci interessa che vada in porto - dice Donatella Capirchio, presidente Commissione educazione e sicurezza -. Ma questi progetti nuovi presentano problematiche nuove, che vanno gestite. I vigili di quartiere monitorano l'area, ma questo intervento non può bastare da solo». È un giardino temporaneo e la temporaneità deve essere gestita, aggiunge Elena Grandi, presidente Commissione verde: «Un progetto di giardini condivisi che non preveda una vera recinzione e illuminazione rischia di morire prima di nascere. E si rifletta: costa di più una recinzione o chiamare Amsa ogni due per tre, per la rimozione di materassi e immondizia?».

Paola D'Amico
pdamico@corriere.it

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