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Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 23-04-2011 alle 12:48

Sono stato intervistato da Repubblica il 23/4 sulle nuove piste ciclabili della giunta Moratti.

Sacerdoti: in questi cinque anni affossato il piano della mobilità su due ruote, la scarsità di fondi è solo una scusa
“Il partito dei motori ci allontana dall’Europa”.

LUCA DE VITO


Michele Sacerdoti, ex partecipante alle primarie e candidato al consiglio comunale nella lista di Milly Moratti per Pisapia: lei si sposta in bici abitualmente, cosa ne pensa della “resa” del Comune alle auto?
«La giunta Moratti è sempre stata dipendente dal partito dell’auto, col quale non vuole scontrarsi perché è prevalente nel suo elettorato.
Basti pensare che in questi cinque anni il piano della mobilità ciclabile è stato letteralmente affossato: “Non ci sono soldi”, dicevano. In realtà non c’era la volontà politica».
Come giudica le sperimentazioni di “ciclabilità mista” e le zone a 30 all’ora?
«Da ciclista dico di prendere quel poco che viene, ma da cittadino non posso fare a meno di notare la mossa pre-elettorale. In questi giorni parlo con molte persone e tutti se ne rendono conto: le cose andrebbero fatte nei primi 100 giorni di mandato, non negli ultimi trenta».
Nelle delibere è messo nero su bianco: va salvaguardato il traffico su quattro ruote, non si possono togliere posti alla sosta delle auto.
«E se si dice così come si fa a convincere la gente ad andare in bici? Questa giunta vuol fare tutto, ma in una città dove lo spazio è limitato non si può. Salvare capra e cavoli, nella viabilità, non funziona».
Capra e cavoli?
«Il partito dell’auto e l’Unione europea. Che impone alle grandi città di portare la mobilità in bici al 15 per cento del totale. Del resto, finora, per i ciclisti non si è visto granché. E cosa ci aspettiamo da un assessore al traffico come De Corato che in via Morgagni, nel ‘98, voleva fare un parcheggio invece di una pista ciclabile.

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