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Mi sembra poi una grande forzatura l’affermazione per cui aceri, ciliegi, querce, platani, liriodendri, robinie e platani siano le più adatte al contesto urbano.
Sono invece per vari motivi i piú delicati che si possano scegliere per le nuove piantumazioni (mentre per le sostituzioni in filari o gruppi dove si debba mantenere la stessa specie ovviamente non si può fare diversamente).
Basta osservare le grandi difficoltà rispetto a caldo e siccità, almeno negli ultimi quindici anni, di alberi anche autoctoni come le querce o esotici come i liriodendri, rispetto ad alberi di evidente maggior resistenza come tigli, frassini, bagolari, pioppi, platani (però suscettibili a varie malattie tra cui la piú grave è il cancro colorato) e altri alberi della famiglia delle leguminose. Aceri, ciliegi, robinie e paulonie reagiscono molto male alle potature (oltre a soffrire la siccità i primi due generi).
Le diverse specie hanno sicuramente diverse esigenze idriche e, non potendole garantire, si farebbe bene a privilegiare nelle scelte, in assenza di impianto d’irrigazione per gli alberi, quelle che resistono meglio all’estate.
Per quanto riguarda il regolamento del verde privato (una grave lacuna e vuoto normativo solo del Comune di Milano), a mio avviso è necessario a questo punto sollecitarlo con forza, perché non so se sia stato avviato il non breve percorso per arrivare alla sua adozione.
Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi - Ecologisti)
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