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Inviato da avatar Andrea De Gradi il 16-11-2012 alle 14:38

Quel problema non deriva da educazione civica ma deriva da incapacità delle giunte precedenti di fare le piste ciclabili. Infatti la pista ciclabile del cavalcavia della Bussa è considerata per legge una pista in doppio senso, questa pista si conclude esattamente in contro mano. E se si prosegue andando dritti si arriva dove è avvenuto l'incidente (ci sono passato davanti anche io quella mattina).

Io personalmente percorro quella strada in contro mano tutti i giorni perché paradossalmente tra le strade fattibili è la più sicura per i ciclisti. La maggior parte delle persone che fanno via quadrio in contromano è perchè devono andare da piazzale Lagosta a piazza Baiamonti. Ci sono 3 strade

  1. Chi vuole fare la strada in modo legale dovrebbe fare un giro dell'oca andando in piazzale Segrino dove c'è una rotonda molto larga e come tutte le rotonde molto grandi anche molto pericolosa per i ciclisti, proseguire dritto fino a via Farini, percorrere tutta via Farini, salire sul cavalcavia di via farini (non sul marciapiede!!!) dove le macchine sfrecciano a più di 50 km/h e vanno in due file. Scesi da questo cavalcavia c'è un bivio, il ciclista per andare dritto rispettando le regole della strada dovrebbe mettersi nella corsia di sinistra e dato che le macchine vanno più veloci dovrebbe stare esattamente al centro della strada in modo che le macchine che girano a destra lo superano sulla destra e le macchine che vanno dritte non vengano intralciate. Arrivati in piazza Baiamonti la distanza percorsa è circa 1,8 km.
  2. Chi vuole fare una cosa semi-legale da piazzale Lagosta va in via Porro Lambertenghi e la percorre tutta fino in fondo, purtroppo però quando si arriva al cavalcavia di via Farini (per come è fatta la strada) ci si ritrova nella corsia riservata ai tram e obbligatoriamente bisogna spostarsi nella strada per le automobili, per fare ciò bisogna inevitabilmente compiere delle manovre non previste dalla segnaletica dell'incrocio e quindi bisogna fare delle cose illegali e rischiose, una volta saliti sul ponte di via Farini si ritrovano tutti i problemi descritti sopra. Arrivati in piazza Baiamonti la distanza percorsa è circa 1,4 km.
  3. La terza alternativa è quella adottata dalla signora, si percorre via Garigliano contro mano (la strada una volta era a doppio senso è quindi molto larga e dunque poco rischiosa), si percorre via Borsieri sul marciapiede (perché via Borsieri è stretta e non può essere percorsa in contro mano) per il ciclista questa cosa non è pericolosa, si sale sul cavalcavia della Bussa dove c'è la pista ciclabile, si percorre in contro mano la discesa del cavalcavia (operazione molto rischiosa), si percorre via Quadrio in contro mano o sul macriapiede (tanto sia il marciapiede sia via quadrio sono molto larghi). Arrivati in piazza Baiamonti la distanza percorsa è circa 1,3 km.

Ricapitolando la seconda e la terza alternativa comportano due rischi, la terza solo uno, tenendo conto che è più facile essere notati se si viene in contro mano piuttosto che se si corre paralleli, la terza strada è estremamente più sicura delle altre due, se aggiungiamo anche che la terza via è più corta e contiene una pista ciclabile, ecco che si scopre come mai la maggior parte dei ciclisti preferisce percorrere in contro mano le strade e salire sui marciapiedi.

Concludo dicendo che i ciclisti saranno maleducati quanto volete ma stando alle notizie dei giornali ci rimettono solo loro, non si è mai sentita la notizia di un automobilista o di un pedone che è dovuto andare in ospedale perché travolto da una bicicletta.

PS: se in via Quadrio fosse stato permesso il doppio senso per le biciclette, l'incidente ci sarebbe stato lo stesso?

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