Rispondi a:

Inviato da avatar Walter Volante il 22-12-2012 alle 19:35

OPERA: il mistero degli educatori

di Walter Volante

“Noi non abbiamo un vero e proprio problema di sovraffollamento” dice Giacinto Siciliano, direttore della Casa di Reclusione di Opera.

Ho partecipato al sopralluogo della sottoCommissione Carceri presso la struttura di Opera. La “visita guidata” assai frettolosa, complice la temperatura e la neve (!) si apre con una panoramica. “1325 detenuti  su una capienza ufficiale di circa 1450. 15 semiliberi, 350 lavorano per l’Amministrazione, 70 per aziende esterne, una ventina sono, invece, gli studenti universitari. 560 gli addetti alla sorveglianza”. “Quanti assistenti volontari ci sono?”. “Devo controllare il numero esatto, ma credo 40 circa. Facciamo molta fatica a reperire nuove forze, anche per la scomoda posizione geografica del carcere. La maggior parte viene da Sesta Opera San Fedele.  Ogni reparto ha 600 posti letto. 550 uno e 590 il secondo a cui vanno sommati i detenuti in cella singola. Lusso che finirà presto perché le recenti disposizioni prevedono che queste ultime debbano ospitare due detenuti ognuna. Anche le attuali celle da due sono originariamente celle singole, previste, cioè, per una sola persona.

A Milano si è voluto differenziare gli istituti di pena. San Vittore cura l’accoglienza, Bollate il trattamento avanzato e Opera fa come da filtro, cioè prende tutti i detenuti dopo la condanna e li seleziona, trattenendo i casi più problematici, quelli che esigono una particolare sorveglianza.

Circa 400 detenuti appartengono alla criminalità organizzata e 84 sono in regime di 41 bis. Gli ultime statistiche vedono 821 affetti da patologie di varia natura. Un numero elevatissimo che rende difficile la convivenza.

Le prospettive per il 2013 sono comunque buone perché è prevista l’apertura di tre nuovi padiglioni: Voghera, Pavia e Cremona, che allevierebbero la fatica di Opera. Il progetto non è stato ancora ufficializzato, ma le premesse sono ottime”.

La visita procede tra aule scolastiche e laboratori,i tra cui spicca quello di liuteria, dove vengono costruiti dei meravigliosi violini, con tecniche di antico artigianato. Chapeau!

La visita al centro clinico è fugace, anche perché non si è voluto essere troppo invasivi. Nel corridoio vedo una scritta: Ser.T.. All’interno un’infermiera. Chiedo di poterle parlare, ma non sembra concedersi volentieri. Le chiedo quanti sieropositivi Hiv sono presenti a Opera e mi risponde “Parecchi”.

Il detenuto va “trattato”. Quindi (cito letteralmente l’Ordinamento Penitenziario) “l'individualizzazione del trattamento comporta  nei confronti dei condannati e degli internati l'”osservazione scientifica della personalità”. L'osservazione scientifica della personalità accerta i bisogni di ciascun soggetto connessi alle eventuali carenze fisio-psichiche, affettive, educative e sociali”.  

L'osservazione della personalità viene compiuta da un gruppo di lavoro interdisciplinare, di cui fanno parte: il direttore dell'istituto, che presiede il gruppo e sotto la cui responsabilità e coordinamento si svolgono le attività; l'educatore; l'assistente sociale, che svolge un ruolo primario nel mantenere i contatti con la famiglia; altre figure non espressamente indicate dalla normativa, quali il medico e un rappresentante del personale di polizia penitenziaria.

La relazione di sintesi fornisce gli elementi necessari per decidere sull'ammissione alle varie misure premiali, quali l'ammissione al lavoro all'esterno (art. 21 Ord. Penit.), per la predisposizione del programma trattamentale per gli ammessi alla semilibertà, per la formulazione del parere da trasmettere al magistrato di sorveglianza ai fini della concessione dei permessi premio.

Chi coordina e redige la relazione è l’educatore. Una figura di importanza rilevante. Durante la visita all’interno del Carcere, non è stato possibile sapere quanti sono gli educatori attivi a Opera. Nessuno è stato in grado di darmi un numero preciso. E nemmeno vago. Giunto a casa, provo la strada della richiesta telefonica. Mi viene chiesto svariate volte di qualificarmi. E’ indispensabile un numero di telefono di riferimento, “purchè sia un utenza fissa”. La persona che mi viene passata per ultima mi dice che “secondo lui” sono sei o sette, ma che mi avrebbe richiamato per essere più preciso. Non gli ho creduto e infatti…

Ammesso che siano sei, vorrebbe dire che ognuno di essi ha in carico 220 persone. Sarebbe arduo preparare, per ognuno di essi, una relazione semestrale.

Nel suo insieme, la visita (scusate, ma fatico a chiamarla “sopralluogo”) dura 15 minuti “circa”. Scusate l’approssimazione, ma, forse, sono stato contagiato. A Opera, comunque, “non esiste un problema di sovraffollamento”.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta