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Inviato da avatar Andrea De Gradi il 03-01-2013 alle 15:24

Come ha gia' scritto Fabiana Zecca non continuiamo a fare questa guerra a chi delinque di più.

Le proteste che fanno i ciclisti nei confronti delgi automobilisti non sono date dal fatto che i ciclisti vogliono dimostrare che gli automobilisti sono più brutti e cattivi, esse sono semplicemente la causa di un dato di fatto: i ciclisti aumentano ogni anno e dunque è naturale che il popolo della bicicletta chieda sempre con più forza i propri diritti.

Nessuno dei ciclisti grida al non rispetto delle regole, nessun ciclista pensa che sia giusto andare sui marciapiedi. Il problema deriva dal fatto che in molti casi l'alternativa al marciapiede non esiste.

I ciclisti chiedono semplicemente un ambiente più "amichevole" per andare in bicicletta. E, dato che oggi le macchine sono diventate uno strumento di trasporto completamente insostenibile, si chiede più rigidità nei loro confronti.

In fondo è impossibile fare controlli e multe per ogni singola legge esistente, è sempre stato così e sempre così sarà. Bisogna semplicemente ridefinire quali sono le priorità: i reati più "gravi" che vanno ricercati usando tutti gli strumenti disponibili e quelli "meno gravi" che vengono puniti solamente quando sono osservati dalle forze dell'ordine. Ora chi usa l'auto contribuisce alla formazione del cancro ai polmoni e di altre malattie e incrementa il numero di morti e feriti sulla strada (chi è meno altruista può vedere queste due situazioni come costi maggiori per la sanità). Chi usa la bici (anche i più maleducati) non crea danno proprio a nessuno, anzi solitamente più il ciclista è maleducato e più rischia sulla sua pelle, infine, come ho già detto altre volte, non si sente mai la notizia di ciclisti che ammazzano qualcuno o che mandano in coma delle persone. È normale che si chieda più severità nei confronti di chi usa mezzi dannosi.

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