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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 09-01-2013 alle 02:24

Gentile assessore Boeri,

aver riaperto una porzione limitata della Linterno (87 mq) ai volontari è un'azione benemerita, ma NON è questo lo scopo statutario dell'Associazione Amici Cascina Linterno, di cui fui cofondatore nel 1994, quando le ruspe del Gruppo Cabassi avevano tutti i permessi in regola per demolirla e nessuno dei residenti osava opporvisi!

Scopo dell'Associazione Amici Cascina Linterno era affidarla ad un progetto rispettoso della sua storia millenaria.

La lunga Odissea della Linterno è finalizzata a questo obiettivo e il CSA Comitato salvaguardia Ambiente e Cultura ha nel suo statuto associativo questo fondamento: rendersi portavoce del mondo della Cultura che chiede il RISPETTO ASSOLUTO della dimora agreste di Fracesco Petrarca, come hanno più volte sottolineato i suoi predecessori: Philippe Daverio, Salvatore Carrubba, Vittorio Sgarbi e Massimiliano Finazzer Flory con cui ho interagito con iniziative culturali memorabili, legate proprio al sommo Poeta ed Umanista.

Al cittadino comune che, dal Parco delle Cave, vede Cascina Linterno, non sembra proprio che siano state effettuate azioni di messa in sicurezza.

Il nostro Monumento Nazionale pare in agonia: i tetti sono squarciati, le finestre sgangherate e aperte beffardamente alle intemperie.

Cartelli "Pericolo crollo" sono inquietanti segnali di una fine imminente.

Esistono fondi preposti a questo prioritario scopo, naturalmente con la supervisione (obbligo di Legge) della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici.

Non sembra proprio che si stia tutelando dai rigori dell'inverno un Monumento Nazionale che tutto il mondo ci invidia, Francia in testa.

In particolare, questo Monumento Nazionale non è patrimonio solo di una famiglia stanziale che tramanda le tradizioni agresti o della Zona di competenza che ha come vessillo l'immagine di un suo capitello, o della metropoli che ha la fortuna di poterla gestire: questo Monumento appartiene a tutta la collettività mondiale.

A chi apprezza come si può valorizzare un Monumento, consiglio di farsi un bel giro nelle "barbare" vallate bergamasche. 

In un paesino sperduto, a Songavazzo in alta Val Seriana, nonostante le esigue finanze, l'amministrazione comunale ha restaurato ed impreziosito con una bella targa un'umile casa dove, nel 1845, il giovane Giuseppe Verdi soggiornò per qualche giorno...

Tornando a Milano, solo ad un chilometro di distanza (tra via Natta e via Montale) è ben visibile la corretta messa in sicurezza di un anonimo cascinale, con ponteggi e protezioni per i tetti. 

Tutto questo è normale per un Paese che si autoproclama la "culla della civiltà"?

Un saluto cordiale dal CSA e ben lieti di collaborare assieme al Comune di Milano con il nostro patrimonio di conoscenze storiche.

Massimo de Rigo

CSA Comitato salvaguardia Ambiente e Cultura

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