Rispondi a:

Inviato da avatar Massimo De Rigo il 19-01-2013 alle 19:57

Per quanto mi riguarda accetto ben volentieri un dibattito ed anche uno scontro, purché leale.

Se si mira alle caviglie per impedire di esprimere concetti veri, se tutto deve convergere per convincere la gente a votare uno schieramento "buono" mentre l'altro va eliminato come un demone distruttivo, lascio alla maturità della gente le valutazioni di merito e mi ritiro.

 Per ora mi limito a prelevare dalla storia questi dati oggettivi e inconfutabili:

 Villa Linterno, l’antica "Infernum" (così chiamata fino al XVI sec.) è l’unica dimora milanese di Francesco Petrarca miracolosamente ancora in piedi, grazie all’amore di tanta brava gente che si è passata il testimone della sua difesa per generazioni.

 L’asserzione  “Petrarca-Infernum” compare nelle prime numerose biografie del Poeta scritte subito dopo la sua morte. Nel corso dei secoli più volte furono apposte targhe a ricordo di questa illustre presenza; la più recente un decennio fa suggerita dal presidente di Italia Nostra sez. Milano.

L'espansione urbanistica della periferia della città e il lento degrado (che fu invocato per giustificare l'approvazione di un "recupero urbanistico") condussero quasi alla perdita dell'antico monumento, che nel 1994 sfiorò la demolizione con il piano di recupero (in base alla legge Adamoli) per trasformare l'antica dimora agreste di Francesco Petrarca in una residenza di lusso, da parte della Società Sintesi del Gruppo Cabassi (proprietario della Linterno).

 Il 21 dicembre 1994, il Consiglio comunale di Milano (Giunta Formentini) sulla spinta dell'appello di decine di intellettuali, il Consiglio di Zona 18 e comitati de Cittadini, bocciò il piano di recupero urbanistico.

A seguito della mobilitazione dell'opinione pubblica, dopo aver esaminato l'ampia documentazione storica/iconografica a corredo dell'antica tradizione e dopo un'istruttoria durata due anni, il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali pose il Vicolo storico monumentale (DM del 9.3.1999) sull'intera struttura di Cascina Linterno e nelle motivazioni riporta testualmente “La cascina Linterno o Interna, che è il principale nucleo dell'antico borgo Linterno situato alla periferia ovest di Milano, è tradizionalmente conosciuta come la "Cascina di Petrarca".

Il Consiglio Comunale di Milano (Giunta Albertini) con delibera n. 42 del 16 luglio 2007 adottò il Piano Integrato di Intervento "Calchi Taeggi" e la cessione gratuita a titolo di standard qualitativo, al Comune di Milano da parte della nuova proprietà (Gruppo Borio Mangiarotti) di Cascina Linterno e delle sue pregiate aree agricole, oltre ad uno stanziamento di 1 Milione di Euro per il suo restauro e di altri 5 Milioni per opere nel Parco delle Cave. Per il restauro della Cascina è previsto un altro milione di Euro, già messo a bilancio dalla Giunta Albertini.

Cascina Linterno venne acquisita dal Comune di Milano in data 9 giugno 2010.

Cascina Linterno, dopo l'acquisizione pubblica  con un cospicuo fondo di 1.720.000 euro finalizzato al suo restauro conservativo, è oggetto di oscure azioni tendenti all’oblio di questa grande presenza, all'origine del Vincolo della Soprintendenza per i Beni Architettonici con provvedimento del 9.3.1999. La Relazione storica si basa sul soggiorno petrarchesco.

Nell’autunno 2010 venne presentata nel Consiglio Circoscrizionale competente (Zona 7) la proposta di Deliberazione di Giunta Comunale che ne sancisce le linee progettuali e il capitolato degli interventi di recupero. Nella Delibera di Giunta (immediatamente eseguibile) a firma degli assessori: Giovanni Terzi (Attività produttive);  Bruno Simini (Lavori Pubblici) e Maurizio Cadeo (Arredo, decoro urbano e verde) veniva cancellato ogni riferimento a Petrarca a Cascina Linterno dando un connotato esclusivamente rurale al Monumento storico. 

Una Delibera insidiosa che, se  offriva ghiotti spazi  ai volontari nell’ambito della  Linterno ampliandone la funzione culturale agricola, come contropartita ne cancellava per sempre  ogni riferimento a Francesco Petrarca, la figura in cui Infernum/Linterno si è specchiata nei secoli e che l'ha preservata dalla distruzione. 

Linterno è l’unica cascina milanese che abbia, oltre ad un Vincolo monumentale, anche un Vincolo paesistico, grazie ai quali si è salvata dalla demolizione, avendo destinazione urbanistica “b2” (quindi edificabile) salvando anche l’intangibilità dell’adiacente paesaggio medievale del Parco delle Cave.

Il manifesto dello studioso petrarchesco Roberto Gariboldi "Milano e Francesco Petrarca. Anno zero?" con la mobilitazione di 300 studiosi e cittadini coordinati dal CSA convinse la Giunta Moratti a sospendere la Delibera che distruggeva i preziosi reperti dell’appartamento petrarchesco con la tecnica distruttiva del “cuci e scuci”.

Incredibilmente questa Delibera, in contrasto con le direttive della Soprintendenza, venne riproposta  nella medesima sede istituzionale all’inizio del 2012 (Giunta Pisapia) e bloccata dall’azione congiunta di Italia Nostra e del CSA che convinsero il coraggioso presidente della Commissione Urbanistica Andrea Giorcelli (poi rimosso) a bocciarla.

In seguito, purtroppo si sono avute ulteriori conferme che i pericoli per la petrarchesca “Solitudine di Linterno” perdurano, non certo per la presa di posizione di esponenti politici della cordata “anti Petrarca” che si ostinano a negare ogni fondamento storico al Monumento, bensì per la strategia assurda di appiattirla ad uno degli innumerevoli  “luoghi della memoria contadina” presenti in Provincia di Milano e sul territorio nazionale. 

Recentemente la più feroce nemica di Petrarca/Linterno, Elena Tagliaferri (all'origine del mancato patrocinio del Consiglio di Zona 7 al saggio storico del CSA "Milano Expo 2015 per Petrarca") è stata promossa presidente Commissione Cascine e questo dato oggettivo prelude ad una precisa strategia politica.

 ------------

Esattamente un anno fa, in data 27 dicembre 2011, dopo un anno in totale stato d’abbandono in cui giaceva il monumento nazionale, il Presidente Italia Nostra Lombardia, Luigi Santambrogio, scrisse una lettera indirizzata al Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia; al Direttore regionale per i beni Culturali della Lombardia, Caterina Bon e al Sovrintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, Alberto Artioli  avente per oggetto: intervento urgente per la salvaguardia del monumento nazionale Cascina Linterno. 

La lettera rimase senza riscontri.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, è sotto gli occhi di tutti che Cascina Linterno è totalmente esposta al degrado e alle intemperie, essendo confinante con il Parco delle Cave.

 Il timore del CSA è che, nella concitazione di rispettare i tempi per l'EXPO 2015, possa passare l'idea di un restauro superficiale, senza la dovuta analisi di quanto è visibile e quanto vada riportato alla luce, poichè sovrapposto dalle molteplici stratificazioni o sepolto sotto le volumetrie più recente.

Oggi ci ricolleghiamo a quella lettera ed al conseguente appello sottoscritto da 600 studiosi e cittadini sensibili alla cultura.

Per il CSA occorre una visione progettuale alta, affidata non a burocrati bensì ad esponenti della Cultura, che sia garante di un futuro degno dell’essenza poetica del millenario monumento.

La memoria contadina e l’agricoltura storica non sono in antitesi ad un centro di cultura medievale legato a Petrarca e alla sua poetica internazionale, integrato da uno spazio di accoglienza caratteristico: peculiarità che potrebbero ben interagire con ritorno economico e visibilità internazionale dell’intero complesso.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta