Rispondi

Grazie Enrico per aver sottolineato una contraddizione che alcuni non vedono nemmeno. Mi dai l'occasione di raccontare un altro episodio significativo. Durante una delle ultime primavere della Giunta Moratti le classi quinte, tra cui anche la "mia", della scuola primaria sono state invitate ad una passeggiata ecologica per i nostri parchi della città. L'obiettivo era quello di ripulirli e gettare i rifiuti nei contenitori appositi distribuiti lungo le vie percorse. Ma quando i bambini sono rientrati a scuola...hanno TUTTI  buttato subito le bottigliette d'acqua vuote e le pettorine con il logo del Comune...nei cestini! Che si sono riempiti fino a strabordare. Siamo state in pochi a riprendere gli alunni chiedendogli di riflettere sul loro gesto anche perchè... molti adulti hanno fatto lo stesso! E i bambini imparano ciò che vedono e non ciò che sentono. Non bastano gli anonimi  contenitori, in comune per tutte le classi, posti in qualche atrio per la raccolta differenziata. In ogni aula dovrebbero esserci anche dei contenitori "istituzionali", uno per la carta e l'altro per la plastica (dovrebbero far parte dell'arredo scolastico, come i banchi), MANDATI DAL COMUNE, uguali per tutti. Gli scatoloni arrangiati e fai-da-te dagli insegnanti non fanno presa. Non solo... bisogna fargli pure la guardia. Perchè a fine lezioni ci sono commessi che mescolano tutto nel sacco nero. E gli alunni se ne sono accorti. E non vogliono più differenziare! Ci fossero invece contenitori "ufficiali" sicuramente i risultati sarebbero migliori. In merito al delirio e al diseducativo spettacolo delle stoviglie, le teglie e i bicchieri di plastica che gli stessi alunni stipano nei bidoni durante il pasto... meglio stendere un velo, anzi, un telo, pietoso.