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Inviato da avatar Marco Righini il 06-02-2013 alle 10:48

Secondo appello agli Amici della Cascina Linterno.

Caro Gianni, mi rivolgo direttamente a te in quanto sei la persona che penso di conoscere meglio allinterno della tua Associazione della quale sei anche Presidente e che, forse, conserva ancora un briciolo di amicizia nei miei confronti. Sul numero di dicembre avevo scritto una lettera aperta indirizzata agli Amici della Cascina Linterno e purtroppo devo rilevare che non ho ricevuto alcun riscontro in quanto, non prendiamoci in giro, il tuo scritto su Il Rile di gennaio parla di tuttaltro e non entra nel merito di nessuno degli argomenti che avevo prospettato.

Prima di approfondire quanto intendo dire, vorrei fare una precisazione assai importante. Trovo spiacevole cercare di insinuare che esiste una parte che lavora contro la cascina Linterno alludendo chiaramente al CSA, dichiarando su Italia News(http://expo2015contact.virgilio.it/news/702/cascina-linterno-la-lega-accusa-il-comune-risponde): Noi ci muoviamo per vie istituzionali, le polemiche da campagna elettorale non ci interessano. Conosco bene Matteo e penso sia stato consigliato male da una persona che era vicina allAssociazione e che ora si sta comportando in modo infantile perché ha delle mire sulla cascina.

Caro Gianni speravo di non sentire certe affermazioni, se hai delle accuse documentate ti invito a farle esplicitamente questo sarebbe un comportamento serio e civile, tutti i componenti del CSA sono dei galantuomini (fra laltro  una parte non indifferente di loro è stata componente della tua Associazione ed alcuni di questi sono soci  fondatori che sin dallinizio hanno dato grandissimi  e leali contributi allaffermazione dellAssociazione stessa, tutto questo dovrebbe far riflettere) a partire dal nostro Presidente Massimo de Rigo che tu accuratamente eviti sempre di nominare come fosse una cosa immonda.

Certo mio caro, i soci del CSA sono dei galantuomini che non la pensano come te in tutte le cose, che alzano la voce per farsi sentire e per chiarire il proprio pensiero; la  nostra posizione è scomoda allattuale consiglio di zona 7, dove è in atto un pesante tentativo di delegittimazione circa la presenza di Petrarca alla Linterno che il CSA non condivide e combatte come può, inoltre quando parli di non solo Petrarca, stai dicendo quello che da sempre diciamo anche noi, non dici nulla di nuovo, i soci del CSA hanno labitudine di rispettare le idee altrui e di certo non emarginano che la pensa in maniera differente, anzi hanno sempre sostenuto che nella storia della cascina convivono più anime.

Tu hai davanti persone corrette che non ti lavoreranno mai alle spalle, tu hai davanti dei signori, come il tuo ex vice-presidente de Rigo colonna della tua Associazione per moltissimi anni (cosa che tu non riconosci mai), che ti gira nobilmente dei fondi che Annalisa Andreoli (che non ti conosceva per nulla) voleva consegnare direttamente a Massimo in memoria di sua madre Anna Andreoli, ricordo che ad una conferenza alla Biblioteca Harar raccontando questo fatto hai accuratamente dimenticato il fatto che i soldi ti sono arrivati solo grazie alla correttezza di Massimo de Rigo, in quanto la figlia aveva intenzione di darli a de Rigo personalmente  in memoria dei rapporti culturali che aveva intrattenuto con la madre e per il suo impegno, di Massimo intendo, in favore della dimora petrarchesca. 

Caro Gianni è ovvio che abbiamo degli interessi sulla cascina così come li avete anche voi, noi la vogliamo salvare così come lo volete voi, solo questo è il nostro interesse ed è ingiusto e ingeneroso fare dichiarazioni che possono far pensare a chissà quali loschi interessi, questo significa infangare una persona adamantina come Massimo de Rigo, che sarà ostinato (per fortuna) ma di certo non nasconde reconditi scopi, se intendi essere suo avversario limitati a combattere in campo aperto lealmente, sulle idee, nel campo culturale qui i fatti personali non devono trovare posto.

Mi aspetto da te una risposta chiara, non uno spot pubblicitario, una dichiarazione vera del tipo, va bene sono daccordo e vi sosterrò nella richiesta di una sede allinterno della cascina, oppure non vi sosterrò, oppure sono disponibile a discutere progetti comuni su un piano paritetico, da associazione ad associazione: progetti, programmi ed iniziative, oppure la vostra offerta non mi interessa, queste sono risposte che attendiamo, il resto non conta nulla, tutti indistintamente hanno bisogno di capire, dal tuo articolo non si capisce nulla, è solo aria fritta.

Accetta la mano tesa che ti porgo per la seconda volta, non rifiutarla perché ti assumeresti una gravissima responsabilità. La zona, anzi la città, ha bisogno che si lavori assieme ciascuno nel rispetto reciproco, due associazioni che lavorano al medesimo progetto sarebbero una forza irresistibile, mentre due associazioni che si guardano in cagnesco sono penose e non fanno bene la cultura e alla cultura.

E non prendertela per il mio linguaggio un po rude e franco, ma è così che si usa fra veri amici come lo siamo noi (almeno lo spero).

Resto in attesa di un tuo chiaro segnale che muova seriamente qualcosa di concreto, con immutata amicizia,

Roberto Gariboldi

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