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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 17-03-2013 alle 18:02

Martedi scorso ho appreso nel corso dell'assemblea dei genitori, l'incredibile e scandalosa notizia maturata il giorno prima a Palazzo Marino. LA SCUOLA SAN GIUSTO SARA' CHIUSA!

Ho letto negli sguardi delle rappresentanti scolastiche Paola Negri e Francesca Trevese una delusione profonda, lo sconcerto e quasi la disperazione per il tradimento di un'istituzione in cui si credeva.

http://scuolasangiusto.wordpress.com/socialnetwork/

Riporto l'articolo pubblicato su "Il Rile" di gennaio 2013. 

Si chiude una scuola per motivi ideologici?

Ecco come la Zona 7 ha deciso di non ascoltare 3125 cittadini.

Cosa sta succedendo nella Scuola Civica Primaria di Via San Giusto?

La scuola, che è nata nel 2004 e che conta ad oggi 240 alunni, ha un indirizzo sportivo e musicale, con un progetto educativo e didattico che prevede attività interdisciplinari di musica, scienze motori, lingue, teatro realizzato anche grazie anche all’intervento di insegnanti specialisti. Ogni anno ci sono circa il doppio di richieste di quante la scuola può soddisfare. In meno di due settimane sono state raccolte 3.125 firme a favore della scuola.

Il Comune di Milano ha investito tante risorse nella Scuola San Giusto e ha ottenuto grandi risultati, perché vuole rinunciare alla sua “paternità”?. Perché vuole cederla allo Stato con un progetto che la vedrà morire trasformandola in una succursale di una scuola Statale? Il progetto di trasformazione proposto dal Comune non rassicura i genitori che, conoscendo l’efficacia del metodo adottato dalla scuola San Giusto e l’esperienza maturata dal suo corpo insegnanti, sono certi che un passaggio allo stato senza adeguate garanzie di continuità didattica vorrebbe dire disperdere questo grande patrimonio e, nei fatti, chiudere la scuola.

E’ dal 17 settembre che si cerca di capire le vere motivazioni che spingono l’Amministrazione a prendere una decisione così contraria alle promesse che lo stesso Sindaco ha fatto durante la sua campagna elettorale.

Anche il Consiglio di Zona 7 non ha preso una posizione coerente con il proprio mandato. Il Consiglio di Zona non dovrebbe farsi carico delle necessità dei suoi cittadini? Quale funzione di intermediario svolge se non dà eco alle richieste dei cittadini facendosene portavoce in Comune, pur dopo il doveroso confronto tra le sue varie componenti politiche?

Il 17 ottobre l’Assessore Maria Grazia Guida dà ufficialmente la notizia ai genitori che per evitare la chiusura della scuola verrà proposto un passaggio graduale allo stato.

Il Consiglio di Zona 7, attraverso la sua Consigliera e Presidente della Commissione Educazione, Sig.ra Chiara Labate, è presente all’incontro ufficiale con i genitori e i rappresentanti del Comune. In tale incontro la Sig.ra Labate appare in totale accordo con l’Amministrazione.

Nelle settimane successive, i rappresentanti del Consiglio di Circolo hanno intavolato una discussione approfondita con gli organi comunali e con il Sindaco stesso per cercare di raggiungere una soluzione condivisa. Nonostante gli sforzi, però, ad oggi nessuna risposta soddisfacente è pervenuta dall’Assessore.

In zona 7, né prima né dopo il 17 ottobre, nessuno ha discusso in forma ufficiale del problema San Giusto fino a che non è stato più possibile far finta di niente, soprattutto a causa delle continue sollecitazioni dei genitori. Le posizioni appaiono, però, chiare. Si vuole chiudere una Scuola e mai la Commissione Educazione di Zona si è riunita per discutere il problema. Forse, non è neppure previsto che si possa discutere la decisione. Qual è il problema? Il problema è una scuola che offre un servizio eccellente e che funziona in modo estremamente efficiente, rappresentando un modello di ottimizzazione delle risorse.

Il comune di Milano ha dimostrato che si può lavorare bene anche in un momento di crisi. Lo stanno dimostrando anche tante altre scuole statali? Sicuramente. Molte altre però sono schiacciate da uno Stato che toglie giorno dopo giorno ogni risorsa. E’ incredibile come tante persone che si trovano oggi nella posizione di influenzare le decisioni del Comune di Milano, al posto di valorizzare ciò che vale ritengano più giusto livellare verso il basso l’offerta nel nome di un’uguaglianza che in realtà discrimina tutti. La Scuola San Giusto costa meno di una scuola Statale. Piccolo problema: i soldi vengono spesi dal Comune di Milano. Cedendo la Scuola allo Stato, non solo il Comune non risparmia nulla (il costo dello stabile rimane di sua competenza e le insegnanti non sono licenziabili), ma affida il servizio a uno Stato che spende di più senza garantire la stessa qualità dell’offerta. Non importa. Per l’ideologia dell’uguaglianza si deve accettare anche un “piccolo” sacrificio.

Durante la Commissione Educazione di Zona 7 del 15 novembre alcuni insegnanti e genitori, autorizzati a partecipare, chiedono di poter esporre il problema San Giusto. Vengono letteralmente cacciati in malo modo dal Presidente della Commissione. Non si vuole discutere del problema.

Il 3 dicembre, sempre in Zona 7, durante un’altra riunione della Commissione Educazione i genitori e le insegnanti della San Giusto si vedono letteralmente attaccati da alcune insegnanti delle scuole statali di zona, pure presenti alla riunione. Escono allo scoperto i pregiudizi: la convinzione è che la Scuola San Giusto venga abbondantemente finanziata mentre le altre scuole devono subire continuamente tagli. In realtà, conti alla mano, la Scuola ha un costo per alunno inferiore rispetto alla scuola statale e non gode di alcun particolare finanziamento aggiuntivo. L’incontro termina in una sterile polemica, in tutto ciò la Commissione sta a guardare e non prende alcuna posizione.

Il 12 dicembre, si riunisce ancora la Commissione: i genitori leggono un documento nel quale presentano punto per punto le motivazioni addotte del Comune di Milano per giustificare la chiusura della Scuola Civica, le loro considerazioni critiche in merito e le domande che vorrebbero che il Consiglio di Zona presentasse ufficialmente all'Amministrazione Comunale per avere finalmente risposte scritte. La Commissione ha respinto formalmente la richiesta dei genitori con il voto unanime dei consiglieri di maggioranza. La maggioranza di Zona 7 non crede sia necessario dar seguito alle richieste dei genitori con uno strumento pubblico e formale. Sorge quindi il dubbio che la maggioranza non abbia la forza di staccarsi dalla logica di partito preferendo aderire supinamente alle direttive dall’alto.

Sono passati tre mesi e purtroppo tutto è ancora fermo.

Perché vogliono distruggere una Scuola che funziona bene, che accoglie tutti e che non costa più delle altre?

[pubblicato su Il Rile gennaio 2013; a cura di Paola Negri e Francesca Trevese] 



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