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Inviato da avatar Salvina Inzana il 29-03-2013 alle 00:37

Un piano per fermare il gioco d'azzardo

IL COMUNE di Milano si prepara a lanciare un piano contro la dipendenza da gioco, un "virus" che si sta allargando a macchia d'olio in tutta la città.

Chi ha progetti e idee su come affrontare la "ludopatia", malattia dalle conseguenze gravissime, perché scatena una pesante schiavitù dalle slot machine e dai video poker così facili da trovare in tutti i bar, può scrivere al Comune utilizzando un indirizzo di posta elettronica (noslot@comune.milano.it) messo a disposizione dell'assessorato alle Politiche sociali, guidato da Pierfrancesco Majorino.

L'obiettivo è raccogliere proposte e suggerimenti per speciali campagne di dissuasione che saranno discussi durante un summit che si terrà il 23 aprile all'Acquario Civico di via Gadio. A questo appuntamento si stanno preparando tutte le associazioni che si occupano del problema delle dipendenze da gioco, una vera emergenza che in Lombardia mette in moto un business da 10 miliardi di euro, di cui la metà nella sola Milano.

Più la crisi si fa sentire, più la gente tenta la fortuna alle macchinette, investendo cifre da capogiro. Per molte di queste persone il vizio diventa incontrollabile, una vera droga quotidiana, di cui non sanno fare a meno. Tanto che i malati cronici che ricorrono alle cure mediche sono già 25mila in tutta la Lombardia. Ma questo dato, come ricordano gli esperti, non è che la piccola parte emersa di un fenomeno di grandi proporzioni.

Al summit milanese parteciperanno anche i medici che si sono specializzati in "ludopatia" e ogni giorno si trovano a fare i conti con persone "malate di gioco", incapaci di smettere, nonostante le rovinose perdite economiche provocate da questa patologia.

Proibire slot machine e video poker è impossibile, la legge non lo consente. A gennaio il Comune aveva già proposto di limitare le aperturee gli orari dei locali in cui la gente va a giocare, ma il Tar ha temporaneamente fermato questa iniziativa (si attende la sentenza definitiva).

Che fare? Per non chiudere gli occhi davanti a una realtà così preoccupante, il Comune ha deciso di mantenere alta l'attenzione, mobilitando da qui fino al 23 aprile, tutte le forze in campo contro la dipendenza da gioco. Dunque, associazioni, medici esperti in materia, assistenti sociali, ex malati, ma anche esercenti che hanno preso posizione contro il gioco d'azzardo, come ha fatto un barista di viale Jenner. C'è chi ha proposto di premiare chi mette al bando le slot machine. Ma liberare i bar dal gioco d'azzardo non è impresa semplice. Su 380mila macchinette istallate in Italia, 60mila sono nei bar e nelle sale da gioco della Lombardia, una diffusione capillare e in costante crescita. Come arginare questo fenomeno? Il Comune chiede contributi di idee, da inviare all'indirizzo di posta elettronica. L'obiettivo è quello di favorire un confronto a 360 gradi e capire quale direzione prendere per dar vitaa una campagna di dissuasione contro il gioco d'azzardo ed evitare che altra gente cada in questa trappola.

LAURA ASNAGHI

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/27/un-piano-per-fermare-il-gioco-dazzardo.html?ref=search

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