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Ottima idea quella di promuovere il consumo di acqua potabile milanese (a Milano si puo'.. ad esempio in altre città d'Italia l'acqua potabile non esiste vedi in Sicilia..)

Tuttavia questa iniziativa non la capisco.

Non è il prezzo dell'acqua l'elemento competitivo di successo; è il canale di fruizione.

L'acqua pesa. fare rifornimento per un litro alla volta non ha senso, chiunque sano di mente si procura almeno 6 o 12 bottiglie da 1,5litri alla volta per un peso complessivo di 9 o 18 kili; in generale si usa l'auto (quando non si è in area C, quando non c'è la Domenica a piedi di mezzo..)

Per quanto questi distributori forniscano acqua gratis, se si deve caricare in auto 6 bottiglie per allora lo si fa  direttamente al supermercato quando si fa il resto della spesa: 1 litro e mezzo d'acqua imbottigliata Esselunga (dolomiti) costa 0,26, la sant'anna che è pure molto leggera non supera i 0,40.

Se si vuole incentivare davvero l'utilizzo dell'acqua milanese occorre promuovere il consumo al rubinetto di casa: a parte alcune zone, che io sappia l'acqua di Milano è potabile ma estremamente calcarea o ferrosa, in ogni caso di sapore sgradevole e lascia sempre il dubbio che non sia buona da bere. 

Un po' di consigli all'amministrazione comunale (che poi mi chiedo, i consigli li devo dare io? e i consiglieri che ci stanno a fare?):

1. evitiamo di spendere soldi in totem elettronici; le classiche vedovelle vanno benissimo cosi' come sono in funzione di fontanelle.
2. Investiamo in manutenzione dei tubi e processi di de-calcificazione dell'acqua. i milanesi ne berranno di più direttamente a casa propria. Conseguentemente:
1. si ridurrannoi costi di imbottigliamento
2. si ridurranno il consumo di plastica
3. si promuoverà la cultura dell'acqua pubblica.

by the way. a Milano Santa Giulia, dove la falda risulta inquinata da non meglio precisate sostanze per cui sono stati bloccati i lavori di costruizioni edilizi, che acqua esce dai rubinetti?

Un saluto 

Andrea