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Inviato da avatar Andrea Arancio il 09-04-2013 alle 13:59

Ben venga il referendum. Pero' mi piacerebbe che:

1. ci siano due referendum: uno per per il blocco del traffico domenicale e uno per la tassa di accesso in centro (l'altro ieri erano divieti di accesso, ieri era ecopass, oggi è area c).

2. dal momento che il modo in cui si esprime il testo del referendum cambia completamente la comprensione e quindi l'esito, occorrono testi precisi, secchi, del tipo:


"Vuoi che il Comune di Milano chiuda il traffico ai privati cittadini nell'orario 10.00 - 18.00  la domenica e la trasgressione sia punita con 84€ di multa?" 

oppure, in merito ad area C:

"Vuoi che il Comune di Milano istituisca una TASSA sull'accesso nel centro di Milano, senza alcuna eccezione per residenti e lavoratori, del valore di 5€ al giorno e in caso di mancato pagamento la trasgressione sia punita con 80€ di multa?"

Non si deve aggiungere altro, non ci devono essere giri di parole, non si deve parlare di millantati potenziamenti dei mezzi pubblici, non si deve fare trasparire obiettivi presunti o reali; ma soprattutto:

          a. il blocco del traffico deve essere chiamato "BLOCCO DEL TRAFFICO" e non "DOMENICA A PIEDI" o altre amenità + o - creative

          b. la tassa sull'accesso in centro deve essere chiamata ""TASSA", niente ECO-parole o AREE C D o E. deve essere comprensibile per tutti il significato del referendum

          c. deve essere fissato orario del blocco e costo dell'accesso, e anche l'importo della multa.

3. Milano apra la partecipazione dei cittadini a queste decisioni con un approccio multicanale (inizio a sentirmi un po'.... Grillino.. :))

  1. da seggio, onsite, come di consueto
  2. tramite un sito web (il sito del comune di milano ha già diversi servizi online con testati e validi meccanismi di autenticazione)
  3. app da iphone, ipad, android.
  4. per chi ha Sky, da telecomando!

4. il blocco del traffico deve considerarsi approvato se la maggioranza dei cittadini milanesi esprime parere favorevole; niente quorum e niente scuse: se la maggioranza dei milanesi non va a votare si deve intendere come un disinteresse all'iniziativa, quindi come parere CONTRARIO

5. non si devono fare pubblicità, di nessun tipo. Ogni cittadino deve votare al referendum con la propria testa. La presenza di pubblicità, da fare segnalare agli stessi cittadini, dovrebbe annullare il referendum.

Se verranno applicate queste semplici regole, il referendum potrà essere considerato realistico, inattaccabile. Viceversa, un referendum ambiguo e contraddittorio come quello del 2011 genererà ancora + malcontento.

Ciao,

Andrea

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