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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 10-05-2011 alle 12:30

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/fini-incorona-palmeri-190606702478.shtml

la presentazione del libro «L'Italia che vorrei» all'Umanitaria, con Massimo cacciari

Fini «incorona» Palmeri: «È lui il vero candidato della città»

Il leader di Fli: elezioni decisive per i rapporti tra Pdl e Lega. «Milano va governata unendo, non dividendo»

MILANO - L'incipit è di Gianfranco Fini: «Le prossime elezioni amministrative a Milano saranno decisive per definire il futuro rapporto Pdl-Lega». La conclusione implicita del discorso del presidente della Camera è di Massimo Cacciari: «Se il centrodestra perde a Milano entra in una spirale di crisi tutto il sistema di alleanze di Pdl e Lega». Elezioni ad alta tensione. Con il leader di Fli che tira la volata al candidato del Nuovo Polo, Manfredi Palmeri: «Non è un candidato di parte, è il vero candidato della città».

Prima la presentazione del libro «L'Italia che vorrei» con Cacciari all'Umanitaria (organizzata da una vecchia conoscenza della politica milanese, Fausto Montrone), poi la cena con i sostenitori di Palmeri all'Hotel Melià. «Il risultato delle prossime amministrative - dice Fini - va ben al di là della decisione di chi potrà essere il futuro inquilino di Palazzo Marino». Soprattutto per capire il futuro del centrodestra. Il risultato del Nuovo Polo sarà essenziale per determinare il possibile nuovo corso: «Non sono un megalomane. Futuro e Libertà - continua Fini - forse sarà anche allo 0,1%, ma il semplice fatto che non perda occasione per attaccarci a testa bassa, dimostra che Berlusconi sa bene che il Terzo polo otterrà un consenso molto maggiore di ciò che lui va dicendo. Il Terzo polo raccoglie un sentimento presente nella pubblica opinione, che si è stancata del teatrino della politica».
Palmeri continua la sua campagna. Portandosi sempre dietro la sedia vuota a simboleggiare il mancato confronto con Letizia Moratti: «Hanno ragione sia la Moratti sia Pisapia quando si accusano reciprocamente di non essere alla guida di coalizioni non adeguate alla città. Sono tutti e due al traino dei partiti più estremi nelle rispettive aree e schiacciati dalle e sulle posizioni più radicali. Milano, soprattutto in questa fase critica, non può essere governata dividendo ma unendo le migliori forze della città».

Maurizio Giannattasio
10 maggio 2011

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