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Inviato da avatar Francesca Trevese il 21-04-2013 alle 19:16

Buongiorno Consigliera Scavuzzo,

sono un genitore della Scuola San Giusto, purtroppo non ci conosciamo ma io sono una di quelle mamme che dal 17 settembre ha seguito la vicenda della scuola essendo presente ad ogni incontro, ad ogni tavolo, collaborando a scrivere ogni documento dei genitori. Posso dire, in tutta onestà, di conoscere in modo molto approfondito tutta la situazione e mi chiedo: con che cognizione di causa Lei parla di disponibilità del Comune, di tavoli e sforzi fatti dall'Amministrazione? Perché questo è quanto le è stato riferito?

Beh, mi consenta di darle qualche chiarimento: sono stati fatti 5 tavoli di lavoro e incontri tra ottobre e dicembre, a nessuno di questi i rappresentanti dell'Amministrazione (mai il Sindaco o l'Assessore sono stati presenti) hanno presentato alcun documento attestante i costi o gli accordi con l'Ufficio Scolastico. Abbiamo chiesto di avere documenti scritti per mesi senza ottenere nulla. Mi perdoni, ma non è la quantità degli incontri che conta. Quando mi sono sentita dire, da chi rappresentava l'Amministrazione, che non c'era bisogno di confronto con le insegnanti perché la scuola la si conosceva molto bene avendo letto il POF cosa avremmo dovuto pensare?  Che c'era la reale volontà di proteggere un percorso di valore durato 10 anni?

Lei è un insegnante, sa meglio di me che il POF di una scuola, come dice lo stesso Assessore Cappelli, non è minimamente sufficiente per capire ciò che una scuola davvero è né ciò che davvero si fa. La volontà di fermarsi alla lettura del POF non le dice nulla rispetto alla reale volontà di conoscere questa scuola? Dovevamo considerare tutto ciò una volontà di analizzare e approfondire? Dovevamo considerare questi tavoli come volontà di confronto e condivisione di scelte?

Poi è cambiato l'Assessore, e il Prof Cappelli al primo incontro ci ha detto che questa scuola è un errore, un unicum che lede le pari opportunità dei bambini, un mondo che non esiste. E ancora nessun documento scritto ci è stato mostrato. Finalmente in Commissione educazione, il 10 aprile viene presentato un prospetto dei costi e del progetto e i genitori hanno la possibilità di fare un intervento di 3 minuti senza aver avuto ovviamente il tempo di leggere con attenzione e valutare i dati presentati. Il 15 aprile alla succesiva Commissione non si è ritenuto importante consentirci di fare neanche un intervento e dopo 2 ore, in Consiglio Comunale, la maggiornaza era pronta a votare un odg (firmato anche da Lei) che chiude qualunque confronto perché invita la Giunta e il Sindaco a fare ciò che l'Amministrazione ha deciso da quasi un anno. Abbiamo chiesto dati e costi per mesi e non appena questi arrivano si vota in Consiglio? Io non credo che questo sia confronto, né sforzo per capire la nostra posizione.  

E cosa dicono questi dati? Che al cittadino che paga le tasse un alunno della San Giusto costa come uno dello Stato, il contribuente cosa risparmia?

E il progetto? 54 ore settimanali di motoria spalamate sulle classi del terrotirio che sono 56? Vuo dire 1 ora a settimana. 22 ore di musica? 1 ora ogni due settimane e mezzo... è questo il progetto?

Perché Lei non si è chiesta come mai i genitori siano saliti sul tetto? Come mai non ha messo in dubbio che potessero non essere degli invasati che usano biecamente i loro figli? I nostri bambini non sono coinvolti in un braccio di ferro, venerdì si sono presi per mano fuori da scuola con genitori e nonni in un simbolico abbraccio di affetto alla scuola, hanno attraversato per mano la strada e sono tornati a casa. Questo non è strumentalizzare i figli e certi giudizi dati senza conosere li reputo molto gravi.

I genitori erano sul tetto per attirare l'attenzione e farsi finalmente ascoltare, ascoltare sul serio. 

E' facile fare le giornate di "democrazia partecipata" o fare la campagna elettorale dicendo "Tiratemi per giacchetta! Non lasciatemi solo!"

I genitori della San Giusto non lottano per i loro figli il cui percorso è garantito, sono cittadini che lottano perché uno dei principali Comuni di Italia abbia il coraggio di difendere ciò che di buono ha creato, perché questa creatura è del Comune di Milano che ha dimostrato di sapere essere efficiente ed efficace sul territorio e ora vuole ritirarsi perché resistere e mantenere ciò che con fatica, impegno e sacrificio si è creato è difficile e non è un suo obbligo: si fa ciò che è giusto, anche se comporta fatica. Questo insegno a mio figlio mentre questa Amministrazione sta dicendo "faccio solo ciò che devo, replicare la San Giusto anche nelle scuole Statali è difficile, quindi la chiudo e faccio altro". Che brutto esempio per i nostri figli! 

Francesca Trevese

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