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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 11-05-2011 alle 11:30

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/11-maggio-manifesti-inter-milly-moratti-la-russa-190614831747.shtml

lo scontro tra le due cognate prima del voto

Milly interista sui manifesti, il tifoso La Russa protesta

L'«altra» Moratti per la campagna abbonamenti. Il ministro: «Non porterà voti alla sinistra»

MILANO - Parte la campagna abbonamenti dell'Inter e sulla metropolitana milanese appaiono i nuovi manifesti: Milly Moratti appare sorridente accanto al marito Massimo, presidente della squadra. «Passione Inter», recita lo slogan. Ma in campagna elettorale Milly Moratti non è soltanto la moglie di Massimo: è anche, e soprattutto, a capo di una lista civica ecologista che ha l'agrume per simbolo e che sostiene la candidatura di Pisapia. E allora, se i milanisti votano Letizia per amore di Berlusconi, gli interisti voterebbero a sinistra? Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, tifoso interista, non la pensa affatto così: quei manifesti nerazzurri non porteranno voti a Pisapia. In un'intervista al Giornale ha affermato: «Se avesse aspettato qualche giorno prima di affiggerli, la campagna abbonamenti sarebbe andata bene ugualmente. Forse se li poteva risparmiare. C'è ambiguità. E anche una certa mancanza di buon gusto». «Da Milly mi sarei aspettato - ha aggiunto La Russa - una campagna basata più sulle sue idee, l'ecologia, le energie alternative».

PISAPIA? SI', AL RISTORANTE - Il ministro si è detto convinto che Letizia Moratti supererà la tornata elettorale al primo turno e ha paragonato il sindaco ad una villa lombarda «dove si cura più la sostanza dell'apparenza». Ha poi espresso la sua stima anche per il candidato Giuliano Pisapia, ma solo a livello personale: «Meglio lui di altri - dice La Russa - per andare al ristorante».

STRALI TRA COGNATE - Nei giorni scorsi Milly Moratti non aveva risparmiato critiche alla cognata Letizia, che avrebbe ridotto Milano a «una città senza identità in stile Abu Dhabi». «Un Comune che non ascolta i cittadini, sensibile solo ai desiderata dei commercianti - aveva detto Milly -. Un tessuto sociale dove vincono gli egoismi collettivi e si mandano giù anche le più macroscopiche offese alle regole». Al giornalista che le chiedeva di trovare almeno un aspetto positivo dell'amministrazione uscente aveva risposto: «Mi sto sforzando, sono in grave imbarazzo a salvare qualcosa. Bisogna chiederlo ai cittadini. Ok, abbiamo vinto l'Expo. Ma oggi nessuno sa davvero quale sia il progetto. Le bici? Un piano riuscito a metà. Provi a girare sulle piste ciclabili milanesi».

Redazione online
11 maggio 2011

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