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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 11-05-2011 alle 11:35

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/11-maggio-confronto-tv-sky-moratti-pisapia-190616368656.shtml


confronto su sky. L'avvocato sulla moschea: importante anche in vista dell'Expo

Moratti, in tv l'affondo su Pisapia
Bossi: «Io non l'avrei fatto, è inutile»

Il sindaco: «Io sono una moderata, lui rubò un'auto».
La replica: «Falso, la querelo»



MILANO - Si è chiuso nel gelo, dopo il fair play che aveva caratterizzato la prima parte dell'ora, il confronto televisivo fra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti. Il candidato del centrosinistra ha ignorato la mano tesa del sindaco, davanti agli occhi attoniti di Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24. Il motivo è stata la frase conclusiva della Moratti: «Porterò avanti nei prossimi cinque anni - ha detto il sindaco - una politica moderata. La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. È stato giudicato responsabile e amnistiato. L'amnistia non è assoluzione». Proprio in quel momento, mentre Pisapia gridava «è una calunnia», è suonato il gong e il moderatore Carelli ha annunciato che il faccia a faccia era terminato. Pisapia ha reagito con grande fastidio, alzandosi in piedi e tuonando: «È un falso di cui risponderà, è una cosa vergognosa». Toni accesi che non sono piaciuti a Umberto Bossi. «Io non l'avrei fatto, tanto non ci fa guadagnare voti: è illusorio, la gente vota secondo le idee che si è già fatta» ha detto il leader della Lega criticando in serata la Moratti. Il Senatùr è stato interpellato sulla polemica fra i due candidati sindaco di Milano mentre lasciava una manifestazione elettorale in provincia. Bossi è scoppiato in una risata davanti ai giornalisti rievocando la scena: «Quello che è andato a rubare l'automobile...», ha detto con un ampio sorriso prima di risalire sulla sua macchina.

LA STRETTA DI MANO NEGATA - In diretta tv Carelli ha invitato di due candidati a una stretta di mano finale, «se volete», ma i due hanno continuato a ripetere le loro affermazioni e la stretta di mano non c'è stata. Carelli ha poi offerto a Pisapia di replicare con un'intervista da trasmettere nel Tg, nella quale il candidato del Pd avrebbe potuto fornire il suo punto di vista, ma il candidato del centrosinistra ha declinato l'offerta. Il tg di Sky ha comunque mandato in onda nelle varie edizioni una ricostruzione dell'episodio, nella quale si precisa che Pisapia, «dopo essere stato amnistiato» per la condanna citata dalla Moratti, «ricorse in appello e venne assolto».

Moratti-Pisapia, niente stretta di mano

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LA SENTENZA - Pisapia, intervistato all'uscita dagli studi di Sky, sul momento ha aggirato la domanda su un'eventuale querela a Letizia Moratti per diffamazione. «Adesso mi interessa parlare di Milano», ha detto, assicurando che avrebbe messo subito a disposizione di tutti la sentenza che lo ha assolto dalle accuse contestategli. Poco dopo Pisapia ha diramato un comunicato stampa in cui annuncia una «querela a Letizia Moratti per diffamazione aggravata». «Letizia Moratti ha accusato Giuliano Pisapia di essere responsabile di un furto, citando una sentenza della Corte d’Assise, che dichiarava il reato estinto per amnistia. Nonostante l’amnistia, Giuliano Pisapia presentò appello, accolto - spiega la nota -. La III Corte d’Assise d’Appello di Milano presieduta dal dott. Luigi Maria Guicciardi nel procedimento n.76 del 1985 ha assolto Giuliano Pisapia per non aver commesso il fatto. La sentenza recita alle pagine 1562 e 1563: “In conclusione non vi è prova – né vi sono apprezzabili indizi – di una partecipazione del Pisapia, sia pure solo sotto il profilo di un concorso morale, al fatto per il quale è stata elevata a suo carico l’imputazione di furto, dalla quale l’appellante va pertanto assolto per non aver commesso il fatto”. Tale sentenza di assoluzione con formula piena è passata in giudicato ed è quindi definitiva».

BERSANI: SI È SPARATA SUI PIEDI - «Il sindaco Moratti alla disperata ha estratto la pistola e si è sparata sui piedi», è stato il commento del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Milano per un comizio a sostegno di Pisapia. «Ma questa arroganza la pagherà, sono tentativi di colpi bassi come un pugile che non sa più dove colpire», ha concluso Bersani.

«MILANO NON MERITA SINDACO BUGIARDO» - «Milano non merita un sindaco che usa questi metodi che non sono degni di una città come Milano», è stato il commento a caldo di Pisapia dopo il confronto. «La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: così non si fa la campagna elettorale. I milanesi capiranno che chi è bugiardo continuerà ad esserlo come è stato in questi anni». «Letizia Moratti ha fatto una cosa vergognosa - ha tuonato Pisapia - strumentalizzando il fatto di essere l'ultima ad avere diritto di parola: ha fatto dichiarazioni assolutamente false sul mio conto, sono stato vittima di un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza che mi ha assolto per non aver commesso il fatto, quando ancora c'era addirittura la formula dell'insufficienza di prove». Nel pomeriggio Pisapia ha consegnato alla stampa il testo della sentenza (GUARDA IL PDF) e ha parlato di «mossa premeditata e progettata a tavolino» con cui «la signora Letizia Moratti ha ritenuto di fare una operazione di killeraggio mediatico nel corso di una trasmissione, sapendo perfettamente che non avrei avuto la possibilità di replica». «Ma la mia replica è nei fatti, nelle carte che vi consegno e nella querela che depositerò nei prossimi giorni presso la Procura della Repubblica di Milano per diffamazione aggravata, è tutto qui», ha concluso Pisapia.

MORATTI: «PARLAVO DI CONTESTO POLITICO» - «La storia di Pisapia non è quella di un uomo moderato», ha precisato Letizia Moratti in una conferenza stampa convocata per chiarire la sua posizione. «Io ho inteso dire - ha aggiunto Moratti - che il contesto politico in cui si muoveva Giuliano Pisapia era quello attestato dalla magistratura di primo grado». Letizia Moratti ha tenuto a precisare che la sua esternazione non voleva entrare nel merito della vicenda giudiziaria, bensì fare «una valutazione politica» per marcare la differenza tra il suo itinerario personale di «moderata» e quello di Pisapia.

ORDINANZE E SICUREZZA - Il confronto tv era partito dal tema della sicurezza. «Per migliorare la sicurezza a Milano servono cinquecento vigili di quartiere, ce ne sono meno di cinquanta - ha detto il candidato del centrosinistra -. Quello che non serve, perché è controproducente, sono le ordinanze coprifuoco del sindaco Moratti che hanno spento i luoghi di aggregazione». Immediata la replica della Moratti: «I dati reali della prefettura dicono che i reati sono calati del 48% in tre anni. Il candidato Pisapia non sa che le ordinanze di cui parla sono già terminate per quanto riguarda i luoghi di aggregazione e permangono soltanto per gli immobili, dove permettono di garantire la sicurezza». Il confronto tv tra i due principali candidati sindaco milanesi andrà in onda alle 16, e poi in varie repliche, su Sky Tg24.

LA MOSCHEA E L'EXPO - Altro tema caldo, la moschea milanese. Per Pisapia una moschea a Milano è «importante, anche in vista dell'Expo 2015. Non si può pensare di avere in città milioni di visitatori senza che ci sia per loro la possibilità di avere un proprio luogo di culto dove pregare, come peraltro sancisce la Costituzione». E sempre su Expo: «Non sono stati mesi, ma anni di polemiche», ha detto Pisapia, ricordando che dopo la vittoria di tre anni fa «grazie al sindaco ma grazie soprattutto al governo Prodi e a Emma Bonino che oggi mi sostengono» si sono susseguiti «litigi», «doppi stipendi» e decisioni senza interpellare il Consiglio Comunale. «Forse Pisapia è stato distratto e non si è accorto che abbiamo lavorato in questi anni», è stata la replica della Moratti, che ha citato «infrastrutture ben precise come Brebemi, Tem e Pedemontana» ottenute «anche grazie ad Expo» così come la M4 e M5, insistendo: «Forse Pisapia non ha visto neppure l’inaugurazione del centro congressi più grande d’Europa, forse non si è accorto del rilancio di Malpensa», che per Moratti è «tutto figlio di Expo».

PGT E LOBBY - «Il sindaco è sempre stata dalla parte dei poteri forti», ha detto Pisapia in un altro passaggio del faccia a faccia. «Di lobby da cui lei dipende ne ha parlato anche sua cognata in un’intervista e il Pgt è chiaramente un regalo agli immobiliaristi», ha poi aggiunto il candidato sindaco, dopo la richiesta di spiegazioni da parte di Moratti che ha definito «ingiusta» la dichiarazione. "Io - ha replicato il sindaco - sono una persona indipendente, che si è messa al servizio della città e che non ha legami con nessuno se non con i cittadini e con la propria coscienza».

MORATTI TACE SU BERLUSCONI - La Moratti si è invece rifiutata di replicare alla domansa sulla commissione di inchiesta proposta dal premier Silvio Berlusconi per i Pm milanesi. «E’ una vergogna solo che si sia richiesta, perché la divisione dei poteri è un punto fermo della democrazia», ha detto Pisapia, sottolineando che il tema della giustizia è sì un tema «nazionale», ma che anche a livello locale «si può fare molto». «Innanzitutto - ha detto - si può creare un clima soprattutto sulle controversie civili che possa portare a un livello di mediazione». «Io mi occupo dei problemi dei milanesi. Voglio stare sul mio programma, che è un programma preciso e concreto sulle questioni che i cittadini pongono», è stata invece la replica della Moratti. Il sindaco, come ha notato lo stesso moderatore Emilio Carelli, non ha voluto rispondere alla domanda, utilizzando il tempo a disposizione per sottolineare di aver visto nel programma di Pisapia «tante cose che noi abbiamo già fatto», dai custodi sociali al microcredito.

«ABBONAMENTI GRATIS AGLI ANZIANI» - Pisapia, oltre a rilanciare la promessa del wi-fi gratuito, ha anche annunciato abbonamenti Atm gratis per gli anziani. «Nei primi sei mesi di mandato - ha detto Pisapia - porterò il wi-fi gratuito in tutta Milano, non solo per i giovani ma anche per gli anziani. Credo che proprio per gli anziani dobbiamo pensare a un provvedimento per loro: penso al biglietto Atm gratis per chi ha più di 65 anni».

«ERRORE GIUDIZIARIO» - Della vicenda del presunto furto d'auto Pisapia aveva parlato diverse volte, anche recentemente, come riportato dal Corriere, dopo una visita a San Vittore. «Vittima di un errore giudiziario (in termini tecnici, di una ingiusta detenzione) ho conosciuto tanti detenuti presunti innocenti», ha scritto sul suo blog. «So bene cosa significa stare dietro quelle sbarre. Ci sono passato anch’io. Nulla che già non si sappia. Sono passati oltre trent'anni: arrestato, innocente, per banda armata e concorso morale nel furto di un'autovettura». Pisapia fu arrestato il 7 ottobre 1980, dopo alcune «rivelazioni» di Roberto Sandalo relative a fatti del '77, e a febbraio 1981 gli fu concessa la libertà provvisoria. «Prosciolto dalla prima accusa (banda armata) con formula piena nella fase istruttoria (allora vi era ancora la formula dell'insufficienza di prove); giudicato e assolto anche per l'accusa di concorso morale in furto, reato coperto da amnistia dal quale però i giudici mi hanno assolto nel merito, cosa possibile solo in quanto risultava "evidente" la mia innocenza - scrive ancora Pisapia -. Un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza passata in giudicato, che comunque ho pagato con quasi quattro mesi e mezzo di carcere». La versione di Pisapia è stata confermata mercoledì pomeriggio da Armando Spataro, il magistrato che all'epoca rappresentava l'accusa. «Si può parlare di errore giudiziario - ha detto l'attuale capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano - ogni volta che c'è un'assoluzione dopo un'incriminazione».

Redazione online
11 maggio 2011

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