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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 16-05-2011 alle 15:34

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/comunali-voto-aumenta-190654219683.shtml


La contesa per Palazzo Marino: «Un segnale molto positivo»

La sfida di Milano spinge l'affluenza

Chiusi alle 15 i seggi. Hanno votato in 673mila: il 67,56% degli aventi diritto, in linea col 2006. Record in Zona 3

MILANO - L'affluenza definitiva alle elezioni per il rinnovo dell'amministrazione milanese è stata del 67,56%, un dato praticamente identico a quello delle elezioni scorse del 2006, quando andò alle urne il 67,52% dei milanesi. I votanti sono stati esattamente 673.171 su 996.400 aventi diritto. Il dato sull'affluenza nel capoluogo è leggermente inferiore a quello della provincia di Milano dove si è votato in 20 comuni in tutto raggiungendo un'affluenza del 67,88%. I seggi sono chiusi dalle 15. Da quel momento, nelle 1.251 sezioni elettorali cittadine ha preso subito il via lo spoglio delle schede.
Il record della partecipazione si è registrato in Zona 3: nei quartieri di Lambrate e Città Studi la percentuale di presenze alle urne ha toccato il 69% contro il circa 68 registrato complessivamente in città. Nelle nove «Zone» di Milano, le aree in cui è suddiviso il capoluogo meneghino, per quanto riguarda l'affluenza alle urne si registra oltre al picco positivo di Zona 3 anche quello negativo in Zona 1, il centro storico, dove l'affluenza si è attestata al 65%. Anche nel 2006 la Zona 1 è stata quella con la più bassa affluenza (66%) e il dato è sceso ancora. La Zona 2 è passata dal 67,57% del 2006 al 68% di oggi; la Zona 4 dal 67,13% al 68%; la Zona 8 dal 67,81% al 68% e la Zona 9 dal 67,47% al 68%; invariate: la Zona 7 con il 68% d’affluenza e le Zone 5 e 6 al 67%.
In totale hanno votato più gli uomini delle donne: il gentil sesso (533.584 aventi diritto al voto e 359.773 votanti effettivi) si è fermato al 67%, mentre gli uomini sono saliti a quota 68% (462.816 iscritti al voto e 313.398 votanti effettivi). Ma va messo in evidenza che l'affluenza al voto delle donne è il dato discriminate di queste elezioni: dalle prime indicazioni sono proprio le donne a far registrare l'incremento maggiore nella presenza alle urne.

Alle 22 di domenica l'affluenza alle urne si era fermata a quota 53,56 per cento, oltre un punto in più rispetto alle scorse comunali, quando nella giornata di domenica votò «solo» il 52,32 per cento degli aventi diritto. Fino a domenica sera la partecipazione risultava decisamente più bassa in centro (49%) e più alta nelle zone 2 e 3 (55%). Il dato sull'affluenza in crescita era chiaro già dal pomeriggio: (quasi) più quattro per cento rispetto a cinque anni fa. Risultato accolto con favore da entrambi i fronti elettorali. Secondo il vicesindaco Riccardo De Corato, «un fatto in controtendenza rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da una costante emorragia di voti. È evidente che l'elettorato di centrodestra, notoriamente più restio a recarsi alle urne alla domenica, non è andato al mare, e sta rispondendo egregiamente. Ci sono pertanto tutte le prerogative per un successo al primo turno. E il centrosinistra comincia a balbettare».

Analisi del tutto analoga, a parti invertite, quella formulata dallo staff di Pisapia: «Un'alta percentuale di votanti alle urne è per noi un segno estremamente positivo», ha detto il portavoce Maurizio Baruffi: «Non solo perché la democrazia è più sana se partecipata, ma anche perché il nuovo sindaco sarà ancora più forte grazie al contributo dei tanti cittadini che tornano al voto. Si conferma il segnale che avevamo previsto di una maggiore mobilitazione dell'elettorato di centrosinistra che negli ultimi anni si era astenuto scegliendo di non partecipare. La partecipazione è stata molto forte e sentita durante la campagna elettorale e in particolare negli ultimi giorni. Soprattutto fra i giovani avevamo e abbiamo sentore di una spinta decisa nei confronti del candidato del centrosinistra».

In mattinata erano stati i leader del centrodestra a esercitarsi in pronostici e speranze. Umberto Bossi aveva votato, in compagnia del figlio Renzo, in una scuola elementare in zona Affori: «Vinciamo al primo colpo e la Lega prenderà tanto. Milano è sempre stata di centrodestra, speriamo che lo resti». Per Silvio Berlusconi, invece, il solito seggio di via Scrosati, zona Lorenteggio. Ad attendere il premier qualche decina di supporter e una delegazione di sindaci della provincia. Consegna del silenzio rispettata. Ma in privato, ai sindaci pdl, il Cavaliere confidava: «Come possono i moderati dare un voto a questa sinistra radicale, ai Vendola e ai Pisapia fiancheggiati dai centri sociali e da violenti che hanno una visione della città e del paese contraria allo sviluppo?». Al suo fianco il capogruppo azzurro a Palazzo Marino Giulio Gallera. Un pronostico? «Dico solo che la Moratti ha compiuto un'operazione verità che ha fatto aprire gli occhi a molti milanesi».

Redazione online
16 maggio 2011

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