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Inviato da avatar Eugenio Galli il 27-05-2013 alle 17:56

Caro Giovanni,

la proposta di intitolare a Gigi Riccardi la cicloalzaia della Martesana è stata avanzata da Fiab Ciclobby con un appello pubblico lanciato nel 2009 raccogliendo numerosi consensi di cittadini, noti e meno noti. Tra gli altri, vorrei ricordare: Marco Vitale, Valerio Onida, Paolo Hutter, Edoardo Croci, Carlo Montalbetti, Maurizio Baruffi, Fabio Treves, Giangiacomo Schiavi...

La richiesta è poi stata formalizzata seguendo i protocolli comunali, il 22 giugno 2009.

Riporto qui a seguire il testo del documento, perché serve a fare memoria e anche - credo - a spiegare le ragioni della scelta di quel luogo.

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Il 16 giugno ricorre l’anniversario della scomparsa di Luigi Riccardi.

La ricchezza della sua figura, composita per interessi, competenze e generosità, sensibilità ed equilibrio, rende a noi tutti difficile trovare un modo adeguato per celebrarne il ricordo.

Riccardi è stato, nel 1986, fondatore di Ciclobby (ma anche dell’associazione dei pedoni, CamminaMilano), presidente prima e poi direttore della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), e costituisce una solida figura di riferimento culturale del mondo ambientalista, milanese e nazionale, in particolare essendo noto il suo totale impegno a favore della mobilità sostenibile, in special modo ciclistica, e per città a misura d’uomo.

La sua dedizione alla causa fu apprezzata dal Comune di Milano che, nel 2002, gli conferì con voto bipartisan la benemerenza civica dell’Ambrogino d’oro e, nel 2008, dalla Provincia di Milano, con un premio alla memoria conferito nel corso della Giornata della Riconoscenza.

Una delle prime battaglie di “Gigi” Riccardi, negli anni Ottanta, fu quella per il recupero della strada alzaia che costeggia il Naviglio Martesana, in quegli anni ormai ridotta a strada polverosa, abbandonata, mal frequentata, inselvatichita, una via d’acqua dalla storia secolare, lasciata ai margini di uno sviluppo urbano fatto soprattutto di grigiore e cemento. Ricordiamo ancora il pluridecennale impegno condotto nei confronti delle istituzioni da Riccardi con Ciclobby e altre associazioni (come Gorla Domani) per ripristinare la continuità dell’itinerario superando, contro veti burocratici stratificati, l’interruzione esistente in corrispondenza del nodo idraulico di via Idro e del sottopasso alla Tangenziale Est, fuori dal territorio comunale.

Oggi la “Cicloalzaia Martesana” è parte di quel parco lineare che costeggia il Naviglio da Cassina de’ Pomm, in fondo a via Melchiorre Gioia, dove il canale scende al di sotto del piano stradale, sino all’incile sull’Adda in località Trezzo. E’ un itinerario a valenza turistica, di svago e tempo libero, ma anche, per molti, di mobilità quotidiana. La “Cicloalzaia Martesana” è frequentata da migliaia di ciclisti e pedoni lungo tutto l’arco dell’anno, essendosi qui operato un positivo esempio di recupero nel segno della vivibilità di un’intera zona della città, e non solo.

Questo luogo, la “Cicloalzaia Martesana”, ci sembra dunque ben esprimere un legame emblematico con Luigi Riccardi, da diversi punti di vista: perché Riccardi è nato e ha sempre vissuto in questa zona della città, che conosceva e amava moltissimo; perché egli fu tra i primi e più decisi promotori della riqualificazione di questo percorso e per la sua sottrazione al degrado (filmati dell’epoca lo ritraggono mentre decespugliava i rovi che infestavano le sponde e mentre conduceva gruppi di ciclisti lungo l’alzaia); perché è uno dei pochi luoghi della nostra città dedicati a chi ama godersi la città pedalando e camminando, a un recupero del proprio tempo e del rapporto con sé stessi e con l’ambiente.

Gigi era certamente anche una figura di rilevanza nazionale. Ma crediamo che a Milano, dove iniziò e finì il suo cammino terreno, debba esserci un luogo per ricordarlo.

Per questi motivi ci piacerebbe che a Luigi Riccardi venisse ufficialmente intitolata la “Cicloalzaia Martesana”, e che venisse altresì collocata una targa, là dove quella avventura ebbe inizio, come gesto simbolico di riconoscenza e per permettere a tutti di ricordare, anche in futuro, il valore dell’impegno civico e della partecipazione nella costruzione collettiva di un domani migliore. Valori che Gigi ha saputo incarnare, portandoli avanti con straordinaria determinazione e passione sino alla fine.

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY)

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