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Inviato da avatar Cinzia Corti il 03-06-2013 alle 20:26

Le domeniche a piedi sono di antica memoria. 
Mi ricordo negli anni 70 le domeniche senza auto per l'austerity.

Nessuno si lamentava, Schiavi dell'auto, ci si consolava dicendo che in fondo, le domeniche a piedi facevano riscoprire lo stare insieme in un altro modo.

Ora in ballo non c'è il prezzo del petrolio o la chiusura del Canale di Suez, ma solo la nostra salute. Siccome però è un concetto astratto, si ha l'impressione (fino a quando non si sta male...) di avere a che fare con aria fritta. Tutto è più pressante, importante, reale.

Del resto il Comune di Milano non sa vendersi bene. Sono sempre più convinta che ci vorrebbe un miglior marketing delle azioni svolte da Pisapia. 

Ne parlavo propro un paio di mesi fa con un'amica, la cui sorella, ingegnere ambientale, studia proprio sui risultati apportati alla nostra aria dall'area C e mi diceva che i loro genitori, anziani e  un po' brontoloni si lamentavano di non poter usare l'auto. Ora lei mi chiedeva: "se i miei, che solo dopo che mia sorella spiega loro che l'area C ha apportato un miglioramento considerevole all'ambiente, accettano il piccolo sacrificio di usare i piedi, il tram, il taxi (per chi può permetterselo), gli altri che non hanno una figlia che può illustrare loro i dati, credi che capiscano?"

NO. Non si capisce. Spiegateci anche a noi, forse c'è bisogno di illustrare a cosa il nostro piccolo sacrificio porta in termini di ambiente e salute.

Se no, l'azione di fede si sgretola e sembra un'azione di forza per far cassa.

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