Rispondi
Rispondi a:
Le domeniche a piedi non hanno impatatto solo sul comune di Milano, ma in tutta l'area metropolitana: ad es. Milano è circondata da centri commerciali e cinema multisala nei comuni della prima cintura (Rozzano, Assago, Trezzzano e via discorrendo) e questi centri sono sempre aperti domenica, esattamente come negozi in centro città e rispettano le legislazioni vigenti.
Senza scendere in facili populismi o in posizione estremiste (a favore o contro queste iniziative), è indubbio che soprattutto in giornate a rischio pioggia come quellla odierna, questi centri sono veramente molto frequentati e il non potere contare di tutto il bacino degli abitanti del comune di Milano causa un grosso danno economico per questi centri, nonche un disagio per tutte quelle persone che la domenica vanno in questi luoghi (che poi possano piacere o meno questi luoghi, nonè il punto della discussione).
Poi l'osservazione fatta da il signor Andrea a tutela delle domeniche a piedi, mostra in realtà i limiti principali di queste iniziative: vivere una domenica a piedi in centro città è bello (negozi, iniziative, mezzi pubblici, musei...), ma viverle in periferia e di solito ben diverso.
Il mondo non è bianco o nero, ci sono anche le posizioni intermedie: cosa costa sperimentare delle domeniche a piedi in quella che attualmente è area C?
A quel punto potrebbero farle anche molto più spesso, tutte le domeniche o quasi.
Poi ogni tanto, in concomitanza con eventi particolari come la Stramilano, il giro di'Italia, la settimana del mobile potrebbero magari estendersi fino alla circonvallazione esterna.
Ma bloccare al traffico Gratosolgio, la Barona o Quartiere degli Olmi sinceramente non lo trovo molto sensato.
Accedi
Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati