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Hai ragione, bellissimi, e poi super partes, come questo.
Il reazionario berlusconiano Giornale, Il, se nè accorto e... apriti cielo, giù un articolo
Ma che diamine, quanto rumore per nulla, tutti sanno che il sindaco proviene anticamente da una famiglia contadina, falce, e per appendere i chiodi ha sempre usato il martello: falce e martello, per l'appunto.
E la stella ... suvvia, siamo discreti, ogni tanto non colpiva il chiodo, con il martello, e sai quante stelle ...
Il sindaco cancella i graffiti ma "scorda" falce e martello
Accanto ai giochi per i bimbi il muro imbrattato dai writer col simbolo comunista Pisapia ha ripulito gli altri e non quello. La scusa dei compagni: "Finita la vernice"
Sono stati davvero sfortunati: hanno finito la vernice proprio quando avrebbero dovuto cancellare la falce e martello.

Il sindaco, Giuliano Pisapia, poi, deve essersi distratto. E così il graffito (o per meglio dire l'imbrattamento) è ancora lì su quel muro. E nessuno ha voglia di toglierlo. O meglio, i «Fratelli d'Italia» vorrebbero toglierlo eccome, ma il Comune no e la zona nemmeno. E per non farlo trovano le scuse più originali.
Siamo in pieno centro, zona 1. L'enorme graffito raffigurante la falce e il martello, simbolo della storia comunista, si trova sui muri interni del Centro di Aggregazione Multifunzionale, di proprietà del Comune e gestito dal Consiglio di Zona. Tutti gli altri imbrattamenti sono stati ripuliti anche grazie a un'iniziativa cui ha partecipato anche il sindaco. «L'iniziativa si è svolta lo scorso 26 maggio su proposta dell'Associazione Nazionale Antigraffiti - spiegano da Fratelli d'Italia - il sindaco e la presidente della Commissione verde di zona Elena Grandi si fecero fotografare mentre ripulivano i muri, però guarda caso gli unici murales che non hanno cancellato sono quei pochi a ridosso dell'area giochi dei bambini tra i quali spicca per dimensioni e colore rosso fuoco la gigantografia del simbolo di uno dei più atroci regimi totalitari di ogni tempo».
Il sindaco è stato proprio lì - spiega il capogruppo di Fdi in Zona 1 Simone Orlandi - ma si è dimenticato di ripulire il graffito comunista. Orlandi ha presentato una mozione che chiedeva la pulizia del muro, ma due giorni fa è stata bocciata: «Il simbolo della falce e martello - dice - rappresenta un regime totalitario artefice di milioni di vittime in tutto il mondo e in un luogo del Comune, per di più intitolato a due magistrati, è oltremodo inopportuno che compaiano simboli politici. Inoltre al C.a.m. abbiamo realizzato un'iniziativa per dare un luogo di aggregazione alle badanti, provenienti dall'Est Europa, dove quel simbolo ha rappresentato morte e repressione».
«Le scuse che la maggioranza di Zona 1 ha sollevato - continua Orlandi - per giustificare il voto contrario sono molto originali: la presidente di Commissione ha detto che avevano finito la vernice, il presidente di Zona 1 Fabio Arrigoni ha sostenuto che il graffito è lì dal 1978 e quindi non si capisce perché bisogna rimuoverlo adesso, il presidente della Commissione C.A.M. Renato Pataccini ritiene che la falce e martello sia un simbolo del lavoro, Mattia Abdu del Pd crede che il quartiere Garibaldi deve tanto al PCI che ha il merito di avere conservato degli edifici e quindi sia giusto celebrarlo, Filippo Sannazzaro ha tenuto a precisare che anche il crocefisso e il tricolore possono offendere e dare fastidio». «Questa vicenda - dichiara l'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza - dimostra ancora una volta l'alto tasso di ideologia e di arroganza che guida la maggioranza arancione, a cui fa da contraltare l'assoluta debolezza nel governo della città». «La cosiddetta rivoluzione arancione di Pisapia - ha aggiunto Marco Osnato, capogruppo in Comune - è pervasa da ottusità di carattere ideologico
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