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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 24-05-2011 alle 11:30

Da corriere.it:

http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/Giannattasio-Sacchi-stretta-mano_1de0f904-85dd-11e0-99e7-3448c5a7b9b0.shtml

Disgelo davanti alla lapide di Falcone e Borsellino

Una stretta di mano tra i candidati

Dopo scontri e accuse. Confalonieri: preferisco la Moratti Ma se vince Pisapia nessun colpo di Stato

MILANO - Gli schiaffi e le carezze. Altra giornata schizofrenica della campagna milanese. Si apre con la replica di Giuliano Pisapia al nuovo attacco di Silvio Berlusconi che lo accusa di bere il caffè con i centri sociali: «Prendo il caffè con la parte buona di Milano che in città è la maggioranza. Berlusconi dice tante bugie che si può tranquillamente credere al contrario di quello che dice». Si chiude con la stretta di mano - gelida, rapida come un battito d'occhi - tra Letizia Moratti e il suo sfidante davanti alla lapide che ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nell'anniversario della strage di Capaci.



Meno cinque al ballottaggio. L'aria è sempre tesa. Pisapia incontra il questore Alessandro Marangoni dopo le aggressioni dei giorni scorsi. «Ho chiesto una maggiore presenza sul territorio. Sono preoccupato dal clima che si sta creando», dice Pisapia. Anche la Moratti parla con il questore. Al telefono. «Io il questore lo sento tutti i giorni. Non ho bisogno di rinnovare alcun invito, siamo impegnati da sempre sulla sicurezza in città». E, sempre al telefono, sente il premier per stabilire la strategia degli ultimi giorni.

Ma nell'agone irrompe a sorpresa il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. «Nel ballottaggio per la poltrona di sindaco preferisco che vinca Letizia Moratti, anche perché è un'amica, ma onestamente non credo che, in caso di vittoria, Pisapia voglia o possa fare un colpo di stato». Tesi in controtendenza rispetto alle ultime esternazioni di Berlusconi su Milano trasformata in Stalingrado. Niente golpe. Anche le aggressioni degli ultimi giorni sono derubricate a fisiologia: «Sono successi fatti gravi, ma coerenti con quello che capita a livello politico su scala nazionale - conclude Confalonieri - Mi chiedo che cosa ci sia in questo momento per creare uno spirito pre-rivoluzionario in certa gente». Una curiosa assonanza con le dichiarazioni del leghista Matteo Salvini: «Se Pisapia vincerà sarà il mio sindaco. Io faccio il gruppo della Lega all'opposizione e su Milano non si abbatterà la sciagura, il terremoto o lo tsunami».

In mattinata, la Moratti non rinuncia a punzecchiare il suo avversario saccheggiando il vocabolario di Mourinho: «Il mio sfidante, per quanto riguarda lo sviluppo della città, è a zero tituli». Il segnale di distensione arriva nel pomeriggio. Grandissimo spiegamento di polizia e carabinieri davanti alla lapide dedicata a Falcone e Borsellino in via Benedetto Marcello. È la prima volta che la Moratti e Pisapia si incontrano dopo il risultato del primo turno. Ma tutti ricordano il fotogramma finale della diretta di Sky con il gelo tra i due contendenti. Invece, ieri, colpo di scena: il sindaco uscente, fascia tricolore, accompagnata come un'ombra dall'ex sindaco, Gabriele Albertini (che però «rifiuta» la possibilità di fare il vicesindaco della Moratti in caso di vittoria) si avvicina a Pisapia. Tende la mano. L'avvocato la stringe. «Siccome sono gentile e cortese - spiega Pisapia - do la mano a chi me la porge». Replica la Moratti: «Mi ha fatto molto piacere. Ho voluto fare questo gesto concreto e simbolico per poter dire che adesso possiamo parlare insieme di programmi».

Maurizio Giannattasio
Annachiara Sacchi
24 maggio 2011

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