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Mi sono sempre tenuto alla larga da questo discorso: non mi è ben chiaro cosa si intenda per città metropolitana e ora temo non lo sappiano bene neppure quelli che la propongono.
Facendo un discorso molto filosofico, l'idea di creare un ente è una contraddizione di termini.
Un ente si può definire, ma i suoi componenti esistono a prescindere.
La città metropolitana avrà un territorio, degli abitanti, dei beni economici/infrastrutturali, un mercato, leggi comuni...
Si possono definire queste componenti prima di parlare di "città metropolitana"?
Così su due piedi a me sembra una fotocopia della provincia, un ente territoriale che accorpa più comuni, quello stesso ente che si vuole abolire a gran voce.
Ci troviamo di fronte quindi ad una ulteriore, confusa, contraddizione.
Il rischio è che a sparire siano i comuni e non la provincia, perseguendo una logica di accentramento per ovviare all'incapacità di coordinare tanti enti più piccoli.
Personalmente preferirei che i grandi comuni come Milano fossero suddivisi in zone (più o meno come le attuali) assimilabili a comuni indipendenti.
Questi, assieme agli altri, coopererebbero alla pari in una organizzazione provinciale.
Se poi non funziona c'è da chiedersi se può essere a causa del tipico individualismo italiano, del magna magna in cui tutti vogliono una poltrona e quindi si moltiplica la burocrazia piuttosto che semplificare.
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