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Inviato da avatar Marco Righini il 24-07-2013 alle 13:51

Finalmente una buona notizia! Ecco l’articolo di Luca Zorloni (da Il Giorno, 21 luglio 2013), dove si citano due proposte progettuali, che non sono antitetiche, ma possono coesistere in un fecondo connubio fra Cultura e Agricoltura. E la proposta del CSA si presenta come un valore aggiunto per il Monumento Nazionale (D.M. 9/3/99), come sottolineato da Luigi Santambrogio (Italia Nostra), da Cristina Vannini (ICOM Italia) e dal prof. Carlo Monti (ICOMOS/UNESCO). MAR

 

Cascina Linterno, la svolta: nel 2014 parte il recupero

A ottobre il bando per il restauro della dimora estiva del poeta. Il vicesindaco De Cesaris: "Mi piacerebbe che buona parte dei lavori fosse pronta per Expo". E ora si scatena la caccia all'idea per il futuro: museo dei contadini o del Petrarca?

di Luca Zorloni

Milano, 21 luglio 2013 - Nei primi mesi del 2014 cascina Linterno, ritenuta tradizionalmente residenza estiva di Francesco Petrarca tra il 1353 e il 1361, andrà sotto i ferri. Si parte con il progetto di recupero. L’annuncio arriva dai piani alti del Comune, dal vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Il numero due di Palazzo Marino, che ha anche la delega all’Agricoltura, mercoledì ha presieduto un incontro pubblico nella sede del consiglio di zona 7 (il quartiere dove sorge la corte di via fratelli Zoia 194), durante il quale sono stati presentati i risultati della prima fase di intervento a opera del Politecnico.

Ora si passa al secondo tempo. «Si sta lavorando alla predisposizione di un progetto definitivo – spiega De Cesaris –. In autunno si procederà con il bando di gara. A me piacerebbe che buona parte dei lavori fosse pronta per Expo». Il Politecnico, che per un anno ha analizzato strutture e materiali della corte, ha sfornato un piano light. «Dalle strutture verticali alle fondazioni, proponiamo interventi leggeri – spiega la professoressa Lionella Scazzosi – per mantenere il più possibile la struttura storica». Si realizzeranno impianti dimensionati, facciate e intonaci saranno sistemati «ma non rifatti». D’altronde, chi lavorerà alla Linterno dovrà farlo in economia. Il tetto di spesa è già stato fissato e corrisponde alla dote della cascina: un milione di euro dal pii Calchi-Taeggi (contributo versato nel 2008) e cinquecentomila euro, parte del contributo assegnato dalla fondazione Cariplo nell’ambito del progetto del distretto agricolo e culturale milanese.

Si procederà passo dopo passo. «L’obiettivo – aggiunge Scazzosi – è di arrivare man mano ad aprire altre parti». Il cuore della cascina è già fruibile dal 22 settembre dello scorso anno. Si tratta dello scrigno più antico della Linterno, quello in cui avrebbe vissuto il Petrarca. In tutto 87 metri quadri, affidati fino al 2016 alla gestione dell’associazione «Amici di cascina Linterno». Il Politecnico ha anche effettuato delle prime opere di messa in sicurezza, per assicurare la stabilità dei muri e dei tetti.

Ma una volta restaurata, che ne sarà della cascina? Un primo nodo da sciogliere riguarda le attività da impiantare, ma l’assessore De Cesaris invita a fare un passo per volta: «Ora l’obiettivo è partire con i progetti importanti». Leggi i lavori. Sul tappeto però ci sono già due proposte per il futuro della corte. Gli «Amici di cascina Linterno» propongono di realizzare un museo della fatica. In sostanza consisterebbe in una collezione di attrezzi agricoli, attraverso i quali raccontare il passato contadino della Linterno e del territorio circostante. La casa del Petrarca rappresenta, dice il vicesindaco, «una porta importante tra Milano e il parco agricolo Sud». La circondano campi e marcite, un forma di irrigazione a gravità tipica della pianura padana.

La seconda proposta porta la firma del «Comitato salvaguardia ambiente e cultura» (Csa): un museo interattivo dedicato a Francesco Petrarca. Il modello, spiega uno dei soci del Csa, Marco Righini, sarebbe il «Museo storico dell’età veneta» di Bergamo. Il comitato ha incassato il sostegno di Italia nostra e del Touring club. Anche Regione Lombardia si sarebbe detta interessata. In più l’associazione da mesi sostiene l’elezione di Petrarca a testimonial di Expo 2015, facendo della Linterno un crocevia di flussi turistici. Anche in questo caso il Csa ha assoldato testimonial d’eccezione: il critico d’arte Philippe Daverio, lo storico Carlo Bertelli e il responsabile dei centri culturali cattolici, monsignor Giovanni Balconi.

Il vicesindaco De Cesaris non si sbilancia su nessuna delle proposte. Poi sottolinea come Linterno sia «una cascina particolare. Da un lato c’è la storia rurale, dall’altro l’aspetto culturale legato alla figura del Petrarca». Il soggiorno del poeta, l’elemento che distingue Linterno dalle altre 60 cascine di proprietà di Palazzo Marino e ne fa un pezzo unico, è il capitolo più controverso della sua storia.

La battaglia filologica tra favorevoli e contrari è stata secolare. Le interpretazioni pro-Linterno si basano su una lettera del giugno 1360, in cui il poeta invita un amico a trascorrere alcuni giorni in una località chiamata «Infernum». È l’antico nome longobardo della cascina, significa «lontano». D’altronde per Petrarca, amante della pace dei campi, questa corte isolata non avrebbe potuto che essere un paradiso.

luca.zorloni@ilgiorno.net

Twitter: @Luke_like

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