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Inviato da avatar Alberto Leccardi il 27-07-2013 alle 09:27

Hai ragione, la problematica è complessa e per questo motivo ritengo che la si debba affrontare con un progetto a lunga scadenza da completare a piccoli passi. Prima di tutto dovrebbe essere condiviso l'obiettivo: la creazione di una rete di percorsi ciclabili a Milano e magari anche nei comuni limitrofi. I percorsi ciclabili andrebbero poi realizzati nel tempo in relazione alle caratteristiche della via: una pista ciclabile protetta o non protetta sulle carreggiate che lo permettono, uno spazio condiviso con i pedoni su marciapiedi larghi oppure semplicemente delle zone 30 nelle vie dove gli spazi sono stretti. E' possibile anche trasformare strade a doppio senso in un senso unico per le auto utilizzando l'altra corisa per una pista a doppio senso per le bici. E' possibile vietare la sosta in alcune strade per realizzare una corsia ciclabile recuperando posti auto a spina di pesce nelle vie vicine. Cio che ritengo molto importante è che i pezzi di percorso realizzati nel tempo non siano segmenti che sembrano buttati lì per caso ma parte di una rete (il cui progetto sia reso pubblico) che viene costruita piano piano.

Non mi dilungo oltre. Rispondo solo alla tua domanda: meglio due righe per terra o una pista protetta? Secondo me dipende dai casi, in questo caso specifico sono dell'idea che due righe e un po' di vernice rossa sul marciapiede potrebbero bastare, esattamente come in via Val Bavona.

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