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Ha avuto una certa eco sulla stampa locale la polemica seguita alla delibera unanime del consiglio di Zona 3 che si e' espresso in maniera sostanzialmente critica nei confronti dell'insediamento di tendostrutture per la produzione di X-factor su un'area privata e con molti alberi posta ai bordi del Parco Lambro.

La vicenda presenta alcuni aspetti meritevoli di un pacato approfondimento anche perché l'interesse che essi suscitano va' oltre il fatto in se', mostrando una evidente debolezza nel ruolo assunto dal soggetto pubblico nei confronti di quello privato.

Da un lato c'è l'operatore economico, che adottando legittimamente una procedura semplificata, ha "messo su" in un solo mese un grande teatro da 3600 mq e 1500 posti a sedere, ha  abbattuto 120 alberi di cui la metà di pregio, ha eliminato piu di un centinaio di posti auto, dall'altro lato ci stanno i cittadini,  informati della cosa dalle pagine dei giornali, in mezzo  c'è'  il consiglio di Zona che non  ha potuto fare a meno di rilevare, anche a seguito delle legittime proteste dei residenti, alcuni aspetti della vicenda che hanno destato più di una perplessità.

In questa vicenda l'istituzione locale ha fatto il suo lavoro, ha evidenziato dei problemi concreti di fatto anche surrogando in parte il lavoro di altri, (mi riferisco in particolare agli uffici tecnici preposti), ha dato voce alle legittime preoccupazioni della comunità locale, ha indicato qualche possibile soluzione.

Il risultato e' che ora il tendone da bianco e' diventato mimetico, l'operatore sta cercando di reperire posti auto con navetta dalla stazione di crescenzago ed il reimpianto degli alberi abbattuti (una parziale compensazione ambientale) verrà attuato con l'interesse del settore competente.

E' stato così (solo) in parte mitigato il disagio scaricato sui residenti a seguito di un intervento privato.

Dunque, chi aveva ragione a sollevare problemi e chi torto a minimizzarli?