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Inviato da avatar Salvina Inzana il 13-08-2013 alle 13:33

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All'Ospedale Sacco (Zona otto) Sanita': 'dentista dei poveri' a rischio a Milano, petizione per salvarlo

Milano, 9 ago. (Adnkronos Salute) 17:27
Da 25 anni cura il sorriso dei milanesi più fragili: anziani, malati gravi, persone indigenti o senza lavoro, che nell'ambulatorio di odontoiatria dell'ospedale Sacco trovano assistenza qualificata a carico del Servizio sanitario nazionale.
Ma ora questo ambulatorio, 10 mila accessi e 8 mila prestazioni all'anno, 700 persone in lista d'attesa, rischia di naufragare per mancanza di fondi.
In tempi di crisi e di spending review i contratti a termine non sono stati rinnovati, e presto il personale assunto non potrà più sostenere da solo lo stesso carico di lavoro.
Per salvare il 'dentista dei poveri', la rappresentanza sindacale Uil dell'ospedale di via Grassi ha promosso una petizione.
"L'obiettivo è raccogliere 2.500-3 mila firme da presentare in Regione", spiega Ciro Mangione, sindacalista Uil.
"Siamo partiti con la petizione verso metà luglio - riferisce all'Adnkronos Salute - dopo che l'amministrazione per motivi di budget ha deciso di non rinnovare più i contratti di 4 assistenti alla poltrona e di 2 medici.
Ma fare a meno di questo personale significa abbattere l'attività assistenziale, in una zona di Milano come quella dell'ospedale Sacco", la periferia di Vialba e Quartoggiaro, dove è alta la richiesta di cure da parte di categorie fragili, persone indigenti a rischio emarginazione.
"Pazienti spesso difficili, che altrove non tutti curano sempre volentieri", sottolinea Antonella Sparaco, a capo del Servizio di odontoiatria del Sacco.
"Il 90% dei nostri pazienti - precisa l'odontoiatra - sono persone cosiddette fragili: anziani, ma anche giovani con malattie gravi, pazienti psichiatrici, con tumori o colpiti dal virus Hiv", in un ospedale come il Sacco che in Lombardia e in Italia ha fatto la storia della lotta all'Aids.
"E poi curiamo persone disoccupate, pazienti in terapia anticoagulante, cardiopatici assistiti dai nostri reparti di cardiologia e cardiochirurgia.
Abbiamo attivato anche un servizio a domicilio per anziani e invalidi.
Io a casa dei miei malati ci vado lo stesso, però mantenere questo impegno è sempre più difficile", confessa Sparaco.
"Ho intenzione anche di rivolgermi in Comune all'assessore Pierfrancesco Majorino".
Attorno ai 5 'riuniti' del Servizio di odontoiatria dell'ospedale Sacco di Milano si muove "un personale assunto composto da 3 medici e 5 infermieri - continua Sparaco - Ma l'attività dell'ambulatorio è possibile grazie ad altre 7-8 persone fra odontoiatri e assistenti alla poltrona, tutti giovani, che stanno 'saltando' per ragioni economiche.
Ci rendiamo perfettamente conto che non è colpa dell'amministrazione, chiamata a rispettare vincoli di budget, ma il problema è che senza queste persone noi non possiamo garantire un servizio a regime.
Abbiamo scelto di operare in una 'nicchia' particolare, curando malati fragili e difficili - ribadisce la specialista - E senza di noi chi curerà i nostri malati?".
"Stiamo parlando di contratti libero-professionali retribuiti a ora, e non certo strapagati", tiene a puntualizzare la direttrice.
"Grazie all'aiuto di una Fondazione siamo riusciti a mantenere questo personale, pur per molte meno ore.
Adesso però i soldi sono finiti.
Parliamo di un impegno di 20-25 mila euro, non si può perdere un ambulatorio come il nostro per una somma come questa".
Da qui gli appelli alla Regione, che a Palazzo Lombardia non sono rimasti inascoltati: "E' giusto dire - afferma Sparaco - che per esempio il presidente della Commissione regionale Sanità, Fabio Rizzi, si è subito interessato alle nostre difficoltà e si è mosso per aiutarci".
"Abbiamo allestito un banchetto prima delle vacanze - conclude Mangione - raccogliendo 200-300 adesioni: nome e cognome in stampatello, numero di carta d'identità e firma.
Ora continuiamo e lo faremo anche dopo le ferie, per portare in Regione la voce dei pazienti e dei cittadini".

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