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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 27-05-2011 alle 17:44

Da corriere.it:

http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/27-maggio-tribuna-elettorale_c91b9640-8843-11e0-9f3b-7863374fa955.shtml

Attesa per il grande Evento che animerà piazza Duomo: Elio e le storie tese e Claudio Bisio

Ultimo giorno di campagna elettorale, il confronto continua a distanza

Botta e risposta «virtuale» su coppie di fatto, moschea e tasse. «A Milano la Conferenza Onu donne nel 2015»

MILANO - Complice una forte pioggia, è saltato il tour elettorale dei mercati di Milano che Umberto Bossi aveva in programma venerdì mattina in vista del ballottaggio di domenica e lunedì. Il leader del Carroccio era atteso in Via Marco Aurelio alle 10,30 e, in seguito, alle 12 in Via Stresa. Ma il maltempo ha bloccato il Senatur che, a parte una puntata a sorpresa domenica scorsa, non ha partecipato ad alcun appuntamento elettorale nel capoluogo lombardo dopo il secondo turno. Al posto di Bossi, in Via Stresa, sotto la pioggia, sono arrivati il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli e il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni.
L'ultimo giorno di campagna elettorale si era aperto con l'ennesima polemica: dopo aver inviato «lettera articolata» di scuse, dal contenuto privato, a Giuliano Pisapia, per averlo accusato ingiustamente, durante un dibattito in tv, di aver rubato un' auto, Letizia Moratti si era lamentata di non aver ancora ricevuto risposta alla sua lettera: «L'aspetto entro oggi», ha detto il sindaco uscente. Pisapia aveva spiegato che le avrebbe risposto «personalmente nei prossimi giorni». Decisione che la Moratti non ha gradito, definendo le dichiarazioni del concorrente «inadeguate e ambigue», lamentandosi che il candidato per il centrosinistra non aveva reso pubblico a tutti i milanesi il contenuto della sua missiva.

LA LETTERA DI SCUSE - Le ultime ore prima che cali il silenzio sulla competizione elettorale, il confronto ha proseguito a distanza, per l'ennesima volta dopo che le «avances» per un dibattito pubblico di Letizia Moratti sono cadute nel vuoto dei rifuti di Giuliano Pisapia. Sui 15 giorni di propaganda che hanno separato il risultato a sorpresa del primo turno dal ballotaggio, infatti, è continuato a pesare tra i due il «fattaccio» di chiusura del faccia a faccia a Sky. L'avvocato ha ricordato che lui e il sindaco uscente hanno avuto tre confronti prima del 15 maggio, e Moratti in precedenza ne aveva rifiutati sette. «La coltellata alla schiena che ho ricevuto - ha spiegato il candidato di centrosinistra - non mi permette di fidarmi come non può fidarsi la città».

CENTROSINISTRA - Rapporti tesi, insomma, fino all'ultimo giorno. Ed ecco, allora, che se i due hanno entrambi varcato la soglia degli studi Rai venerdì mattina per la registrazione della Tribuna Politica (in onda nel pomeriggio alle 15 su Rai tre), si sono ben guardati dal rischio di incrociarsi: l'avvocato ha registrato prima e lasciato la sede in fretta, il sindaco uscente è arrivato all'ultimo secondo utile. Programmi sul tavolo, a confronto con una differita di mezz'ora. I temi sono quelli che hanno tenuto banco negli utlimi 45 giorni della storia politica milanese: da un lato troppo «nazionali» per la Moratti, che ha confessato come sia stato «sbagliato restare sui temi non locali e aver dato una valenza nazionale». Contenuti locali, allora, hanno tenuto banco nella Tribuna politica: Pisapia ha cercato ancora di tranquillizzare l'elettorato promettendo che «non ci sarà un'islamizzazione di Milano», ma pure rimarcando che «Milano deve diventare una città internazionale»; ha ricordato l'mpegno promesso per «tanti luoghi di cultura e aggregazione», l'attenzione «per le periferie che sono state dimenticate e alla quali ho voluto dare più importanza», che sull'ambiente «il problema non si può risolvere con un solo provvedimento (Ecopass ndr), ma con più provvedimenti». Sul fronte Pgt, Pisapia ha sottolineato come «Milano non abbia bisogno di più grattacieli, meno verde e più case di lusso» promettendo «modifiche sostanziali, anche totali»; e sul registro delle coppie di fatto si è limitato a far notare come «nessun principio, soprattutto cattolico, permetterebbe» la discriminazione tra figli nati all'interno o al di fuori di un vincolo matrimoniale. Su questo fronte la Moratti glissa portando ad esempio la città di Firenze dove, ha spiegato, «il registro c'è da anni con forse annotate 70 coppie. Non credo sia un problema questo per i milanesi». Pisapia ha anche svelato il suo «sogno nel cassetto»: se sarà eletto sindaco di Milano Giuliano Pisapia cercherà di portare a Milano la Conferenza mondiale dell'Onu sulle donne del 2015.

CENTRODESTRA - Il sindaco uscente è tornato a porre l'accento sulla filosofia «niente tasse e basse tariffe», nell'alveo della quale fa ricadere anche la decisione della soppressione di Ecopass per i milanesi, un provvedimento che «ha dato l'importante risultato di cambiare il parco macchine di Milano». L'idea è di risolvere in futuro il problema «senza pesare sui milanesi in un momento difficile». Con forza poi, la Moratti, è tornata a difendere il Pgt («abbiamo restituito tutte le osservazioni dei cittadini che potevamo. Rivedere il Pgt significa bloccare la città»). Toccherà ora ai milanesi esprimersi sulle due visioni di Milano che i candidati sindaco hanno tentato in tutti i modi di far trapelare. Negli ultimi scampoli a disposizione per convincere l'elettorato, Letizia Moratti tenterà anche la carta della squadra di Giunta da rivelare nel pomeriggio, convinta com'è che «dire chi amministrerà la città dà un'ulteriore possibilità ai cittadini di scegliere con consapevolezza». Sull'altro fronte, Pisapia punta ora sulla musica con il grande «Evento» che animerà stasera piazza Duomo (per lui sul palco Claudio Bisio, Lella Costa, Gioele Dix, Elio e le Storie Tese, Giuliano Palma & the bluebeaters, Paolo Rossi, Daniele Silvestri e Deborah Villa) dopo il flop dell'analoga iniziativa che ha visto giovedì uno show menomato dall'assenza di Gigi D'Alessio per la Moratti. L'avvocato, infatti, sui nomi si esprimerà eventualmente martedì, convinto che non siano le persone a fare le differenza, quanto le competenze che esprimono, a partire dalle quali saranno scelti i singoli responsabili degli assessorati che Pisapia ha già annunciato che riformerà.

IL FUTURO - Da entrambi la medesima promessa: «Continuerò ad occuparmi della mia città». Lo ha detto il sindaco Moratti ai cronisti che le chiedevano se in caso di sconfitta alle elezioni continuerà comunque a ricoprire il ruolo di commissario di Expo e di consigliere di opposizione in Consiglio comunale. E lo ha confermato anche Giuliano Pisapia: «Se non verrò eletto starò comunque 5 anni a Palazzo Marino».

Redazione online
27 maggio 2011

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