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Sono d’accordo con i dubbi espressi da piú parti e dai cittadini: non si può imputare il degrado alle piante ma sempre all’uomo e una riqualificazione non comporta necessariamente l’abbattimento di tutte quelle presenti, semmai poteva essere opportuna una selezione, eliminando quelle invadenti e infestanti come ailanti, robinie e sambuchi.
In ogni modo anche quest’ulteriore vicenda conferma l’impellente necessità d'un regolamento di gestione del verde (pubblico e privato), considerato tra il resto che i privati possono fare azioni, pur sulle loro aree, che contrastano con l'interesse pubblico a un ambiente urbano di qualità estetica e ambientale apprezzabile.
Però tale tutela non può essere ascritta al Regolamento edilizio (non si capisce perché a Milano non debba esistere un regolamento specifico per il verde, come esiste invece in quasi tutti i Comuni), anche perché i tecnici del Settore che si occupa di edilizia non possono essere e non sono competenti in materia, tanto che anche quand'era prevista una norma che regolava almeno gli abbattimenti di alberi d'alto fusto di fatto era facile che non si riuscisse a farla rispettare (solo nel 2010 il regolamento edilizio è stato modificato eliminando anche quell’unico obbligo, per recepire la nuova normativa edilizia nazionale, e ora non è piú necessaria neanche la Dichiarazione d’Inizio Attività, su cui in ogni caso non è previsto il parere dei C.d.Z., basta una semplice comunicazione).
Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi - Ecologisti)
P.S.: a noi non è ancora arrivata la richiesta di parere per il nuovo Regolamento edilizio.
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