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Inviato da avatar Diletta Cicoletti il 22-08-2013 alle 17:29

Io sono una coworker (che sembra un po' come gruppo di auto-mutuo-aiuto). Della mia esperienza ho scritto in alcuni post nel tempo che vi segnalo, non si sa mai se vi incuriosisce ( www.secondowelfare.it, appuntidilavoro.wordpress.com, www.prospettivesocialiesanitarie.it/scambi ).

Lo spazio di coworking che frequento è PianoC, via Simone d'Orsenigo 18. www.pianoc.it. Ho scelto questo perchè c'è un servizio di co-baby, ovvero vado a lavorare con mia figlia dopo l'asilo nido e ho ancora qualche momento di tempo per concentrarmi in caso di necessità, perchè le educatrici gestiscono uno spazio di nido fino alle 19. I bimbi giocano e io lavoro dall'altra parte del corridoio.

PianoC è di fatto una community, vale a dire che è frequentato prevalentemente da donne-mamme-lavoratrici o libere professioniste, imprenditrici, oppure dipendenti di azienda che hanno chiesto il telelavoro per il rientro dalla maternità e lo fanno a Piano C, vicino al loro figlio (utilissimo soprattutto se si sta ancora allattando). Piano C organizza anche corsi di formazione (alcuni tenuti dalle stesse coworkers), corsi di yoga, festicciole varie e sta a parer mio diventando un incubatore di progetti innovativi sulla conciliazione famiglia-lavoro.

Cosa si fa a Piano C? E in generale negli spazi di co-working? la mia esperienza mi dice che tendenzialmente si lavora, ognuno fa le sue cose, con momenti di scambio reciproco (pranzo, merenda, caffè), vi sono regole da rispettare (sono quasi tutti openspace quindi niente telefonate ad alta voce in mezzo all'ufficio). Piano C ha una cabina per le telefonate lunghe, salette riunioni di varie dimensioni (da prenotare), uno spazio per chiamate skype.

Possono nascere fortunati incontri, fortunate collaborazioni, si possono anche fare progetti insieme (a me sta capitando proprio in questi mesi). Ma si può anche semplicemente andare lì e lavorare, senza alcun obbligo di partecipare a nulla.

Il servizio si paga (il voucher del comune andrà a coprire in parte i costi dell'anno), possono essere fatti contratti di affitto delle scrivanie e dei servizi annessi a pacchetti di 10 ingressi da spendere nel trimestre, 20, 30... c'è un'ampia (a volte dico anche troppo ampia) gamma di possibilità. Il cobaby nel mio caso si paga a parte, 8€ all'ora oppure in pacchetti risparmio.

Tutto mi è sempre stato fatturato, quindi io ho presentato la fattura alla mia commercialista la quale l'ha considerata come spesa di gestione e quindi per me è stato comodo.

A Piano C ci sono anche papà, che fanno il telelavoro con bimbi piccoli al cobaby, una cosa molto nordeuropea. Nei casi di telelavoro è l'azienda che partecipa ai costi dell'affitto.

Spero di avervi almeno un po' incuriosito. Piano C è un'azienda profit a tutti gli effetti, nasce dall'idea di una donna manager che ha mollato la vita anziendale dopo il secondo figlio: inconciliabile la sua nuova vita con un mondo del lavoro assai poco flessibile e assai poco accogliente per noi mamme.

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