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È vero: quando c'e' forte vento, l'aria a Milano migliora molto. Questa considerazione si lega ad altre recenti scoperte di valore scientifico: ad esempio, quando c'è il sole e fa caldo si suda di più rispetto a quando nevica.
C'e' però un problema non sottovalutabile: dato che il vento non è un evento programmabile e dato che il catino della pianura padana si contraddistingue per il ristagno e la concentrazione di veleni emessi nell'aria dalle varie attivita' umane, a causa della catena montuosa che impedisce il ricambio, o si prendono misure per ridurre le emissioni oppure ci si affida alla danza della pioggia, o del vento.
Io, da inguaribile cartesiano, mi affidò alla prima opzione.
lo studio americano che lei cita si riferisce alla quantità pericolosa nel breve periodo. Come vedrà, sono assenti i riferimenti sugli effetti nel lungo periodo sulla salute umana, sviluppati e disponibili in rete da parte di valenti epidemiologi, come il dott. Crosignani, dai quali si evince quello che anche i sassi dovrebbero avere capito: in una situazione di livelli costantemente critici di qualità dell'aria, una variazione anche minima di concentrazione di sostanze inquinanti produce una variazione contestuale nel numero di ricoveri e patologie connesse alla qualita' dell'aria che inaliamo.
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