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Inviato da avatar Eugenio Galli il 07-09-2013 alle 17:06

Una critica sana deve essere anche ragionevole.

Intanto, per quel che mi risulta, le auto del car sharing (quelle di GuidaMi, per intenderci) avevano già delle agevolazioni sulla circolazione e la sosta in città, che quindi non sono una prerogativa esclusiva di Car2Go.

E poi ribadisco qui quanto ho già detto altrove: congestion charge, park pricing e altri strumenti rappresentano dei disincentivi alle auto. Ma anche il car sharing lo è, se funziona come deve.

Perché allora un buon servizio di car sharing, con un’offerta adeguatamente differenziata, dovrebbe costituire un incentivo a usare l'automobile?

Io direi che una città moderna ed efficiente deve porre in atto tutte le condizioni e i servizi per ridurre il possesso dell'auto privata, considerando che oggi ce ne sono in media due a famiglia, che queste auto passano molta parte del loro tempo inutilizzate ai bordi delle strade o persino sui marciapiedi e che, quando si muovono, circolano spesso con il solo conducente a bordo: vogliamo far finta di nulla su tutto questo? Attenzione a non trascurare questi numeri…

Il car sharing, dunque, a mio parere, va valutato positivamente in quanto, se funziona bene, costituisce proprio una leva disincentivante rispetto al possesso dell'auto privata, con benefici per il singolo e per la collettività. Tutto questo non mi pare poco.

Io stesso - avendo venduto l'auto nel 2008 - sono socio del car sharing. Non sono più proprietario di un veicolo a motore. L'auto dunque la uso solo quando mi serve e, se la cosa può avere un qualche interesse per qualcuno, aggiungo che nell'ultimo anno non l'ho utilizzata neppure una volta...

Lascio a ciascuno valutare se sono un pessimo cliente del car sharing o un utente evoluto della mobilità.

Si dice: ma questo (Car2Go) non è un car sharing. Boh, e allora come lo vogliamo chiamare? Non so, a me pare questione di lana caprina. E’ shared ciò che non è owned… ma non entrerei in questa disquisizione che risulterebbe forse poco comprensibile.

Direi piuttosto che condivido invece in pieno le osservazioni relative al problema dei molto lacunosi controlli da parte della polizia locale, problema assai noto e per nulla nuovo. Ma tutto questo allora precede e prescinde anche da qualsiasi valutazione e considerazione si voglia dare del servizio di car sharing, nuovo o vecchio che sia, che non può certo costituire un mondo a sé. Anche i veicoli del car sharing, insomma, devono rispettare le regole della circolazione e della sosta: se ad esempio sostano in seconda fila, o in divieto, su una corsia ciclabile o su un attraversamento pedonale o su un marciapiede, e via elencando, occorre che vi sia chi contesta queste contravvenzioni.  E chi deve farlo ha una divisa ed è istituzionalmente preposto a questo scopo. Non v’è chi non veda che, tuttavia, questo è un discorso che non ha molto a che vedere con il car sharing.

This is my opinion.

Eugenio Galli

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