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Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 01-10-2013 alle 16:31

Daldosso, io e te ci conosciamo, per questo ho lasciato a parte i convenevoli.

Io abito in zona Certosa, navigo fino a Bonola, mi muovo in una zona un pò vecchia un pò selvaggia.

Io ho un'idea di cosa sia andare in giro in bicicletta, almeno fino a qualche anno fa, perchè una volta si girava solo in biciletta o a piedi.

Non sono contrario alla bicicletta, tutt'altro, ne conosco alcuni svantaggi, come l'occupazione, pur limitata di spazio e la mancanza di sicurezza.

Questa giunta è favorevole alla bicicletta, perchè ci sono truppe ecologiste al suo interno: bene.

Ci sono delle iniziative, delle leggi, dei regolamenti, favorevoli alla bicicletta: qualcuno ha mai pensato a cosa succeda ad applicarli ??

La giunta ha fatto le piste ciclabili: quante persone le usano ?? Io le vedo costantemente vuote. Come mai ?? E' stata fatta un'indagine prima di farle e spendere i soldi pubblici. Tu che "sai far di conto" Daldosso, mi sembri anche sveglio: quanto sono costate ?? Troppo, ti dico io. Perchè il costo unitario è il rapporto tra 1 euro e 0 utenti ha come limite l'infinito.

Perchè non sono usate le piste ciclabili ?? perchè non ci sono depositi in luoghi pubblici e privati. Bene, allora cosa facciamo ?? imponiamo ai privati di lasciar depositare le bicilette. Sono attrezzati i privati a farlo, quanto costa, c'è spazio ?? In tutta onestà, Daldosso, ci avete pensato ?? Se si, mi fai vedere lo studio che riporta questi dati, per favore ??

Io comincerei a dire, il pubblico da l'esempio. Lo da l'esempio il pubblico ?? A Bonola, si alla fermata del metro di Quarenghi c'è un deposito biciclette e altrove ?? io lo so che c'è un gruppo di ecologisti a Bonola, Via Appennini, lo so, Gruppo bene comune. E altrove. In viale Certosa ?? niente, perchè ??

Passiamo al privato. Il regolamento  dice che i condomini devono aver un deposito di biciclette: hanno lo spazio agibile ?? Non causano un danneggiamento le biciclette ?? Per esempio io a casa mia ho fatto il cappotto, per salvare la natura, ma se appoggi una bicicletta sul cappotto si buca: ho un problema ??

Vediamo quanto dice il regolamento pubblicato sul sito del comune e vediamo l'art 1120. Forse ci sono delle difficoltà e viene sementito quanto dici tu sulla possibilità o meno di fare un posteggio.

Non pensi che questo diventi un terreno di scontro ?? Non pensi che possa essere alterato, per esempio il deposito dell'immondizia o il passaggio di persone, cose o animali ?? 

In tutta sincerità, Daldosso, avete fatto prima delle prove di adattabilità ??

Come al solito, leggi, regolamenti, ecc, sono delle emanazioni dittatoriali alle spalle dei cittadini, contro i cittadini.

Io mi immagino che il comune prima, il consiglio di zona, poi debbano cercare di raccordare quanto prescrive una legge, forse non ben meditata, un'ideologia, vista la carenza applicativa, ed il bene comune.

Lo so che ti ho fatto inca..(vol)are, ma questo ti può dar energia per non far vivere alla zona, in questo caso, un'ulteriore difficoltà di vita, fuori dall'approccio pubblico e politico che veleggia a 10.000 m di altezza

ho due proposte da farti:

  • cercare a campione dei cortili/zone pubbliche, atte a ricevere bici, notandone le difficoltà
  • cercare di fare un pò di conti e preventivare un costo (anche per acquisto rastrelliere, manutenzione, sicurezza, ecc.)

Se tu hai tutto, bene, lo posso guardare, altrimenti a piedi, giriamo dei cortili in:

  1. Via Gallarate
  2. zona gallaratese (Via appennini, Via Cechov, Via Uruguai, Via betti, ecc.)
  3. zona certosa (Viale Certosa, Via Barnaba Oriani, Via Garegnano, Via Sapri, ecc.)
  4. piazzale accursio

per i conti:

  • costo piste ciclabili
  • costo modifiche segnaletica oltre le piste ciclabili, a causa della loro realizzazione
  • costo impatto negativo, se del caso, sul traffico (consumo di benzina, manutenzione auto, ritardi nello scorrimento)
  • costo del personale di sorveglianza (a propostio in via gallarate le auto sostano regolarmente nella corsia da pero a Milano, sulla pista ciclabile: ed i vigili ??)
  • ecc.

poi tu puoi presentare lo studio al consiglio di zona (su computer, Power Point, altro)

Secondo me, sbollita l'inca...tura, ti rendi conto che c'è molto da fare a livello organizzativo, pratico, ma anche politico come .... moral suasion (vabbè ogni tanto ci casco anch'io).

Cosa ne pensi ??

Ps.

  1. se te lo dico, significa che so che tu sei un combattente, non un quaqquaraqquaqua.
  2. io difendo il primato del cittadino sulla politica,quindi io ho il dovere di fare il censore sulle iniziative pubbliche, visto poi che pago io: io sono il capo di Pisapia, lui non è il mio capo.
  3. i politici devono riferire al popolo, non viceversa

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 Parcheggio nei cortili

È autorizzato il parcheggio della bicicletta nel cortile condominiale, lo prevede Il Regolamento Locale di Igiene del Comune di Milano (art. 3.5.2) che stabilisce "in tutti i cortili esistenti o di nuova edificazione deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile". 

È prevista una sanzione amministrativa, da un minimo di 50 Euro a un massimo di 150 Euro, per la violazione di questa norma (viste le modifiche al Titolo IV introdotte dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 69 del 6 novembre 2003).

Non è obbligatorio invece destinare uno spazio in esclusiva al deposito delle biciclette o installare delle strutture portabiciclette.

La Legge Regionale n. 7 del 30 aprile 2009 prevede l’obbligo per i Comuni di inserire norme nei regolamenti edilizi per la realizzazione di spazi comuni negli edifici adibiti a residenza e attività terziarie o produttive per il deposito di biciclette.

L’acquisto e l’uso delle rastrelliere portabici

È l’assemblea condominiale che può decidere di acquistare e installare una struttura per il ricovero delle biciclette, sia una rastrelliera o una struttura coperta.

Il cortile è parte comune dell’edificio, l’installazione di un portabiciclette o di una tettoia può costituire un’innovazione (art. 1117 del Codice Civile) che è consentita se diretta al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni (art. 1120 del Codice Civile) e deve essere approvata dall'assemblea condominiale.

L’acquisto potrà essere a carico anche solo dei condomini interessati con diritto di utilizzo esclusivo (art. 1102 del Codice Civile).

Le incongruenze tra le innovazioni ex 1120 c.c. e il cambio di destinazione d'uso ex 1117 ter c.c.

Cassazione del 16.01.2013 n. 945 si occupa delle innovazioni nel condominio affermando che costituisce innovazione ex art. 1120 c.c., non qualsiasi modificazione della cosa comune, ma solamente quella che alteri l’entità materiale del bene operandone la trasformazione, ovvero determini la trasformazione della sua destinazione, nel senso che detto bene presenti, a seguito delle opere eseguite una diversa consistenza materiale ovvero sia utilizzato per fini diversi da quelli precedenti l’esecuzione della opere. Resta da tutto da verificare il coordinamento, dopo la riforma del condominio del 2012, tra le innovazioni ex art. 1120 c.c. e il cambio di destinazione d'uso dei beni ex art. 1117 ter c.c.

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