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Inviato da avatar Stefano Boeri il 08-10-2010 alle 15:41

Ho deciso di candidarmi perché il mio vero interesse è semplicemente Milano. Non sono qui per mangiarmi fette di torta o per posti di potere. Ho messo la mia passione, le mie conoscenze a disposizione della Città e di chi la vive ogni giorno per ridare vita e ossigeno alle tante piazze che animano  i differenti quartieri.

Sono qui anche e soprattutto per ribaltare le logiche clientelari con cui oggi Milano viene governata.

Voglio ringraziare rete Civica di Milano per lo spazio che offre al dialogo tra i cittadini con questa iniziativa, importante soprattutto in questa fase di un vicino futuro di rinnovamento per la città. Una possibilità che ho voluto cogliere per poter riflettere con voi del progetto che stiamo portando avanti e per dialogare con la città.

Ho pensato fosse importante fare una scelta, ovvero cercare di portare quello che ho capito nel mio lavoro come conoscenza utile a governare al meglio la cosa pubblica.

Milano deve tornare a essere una città che attira e accoglie i giovani, deve tornare a essere una città a vocazione internazionale e mondiale, in cui l’innovazione deve necessariamente giocare un ruolo primario perché insieme possiamo tornare a guardare verso il futuro.

Il mio progetto è indipendente dai partiti così come sono indipendenti le persone che hanno deciso di essere al mio fianco nel lavoro progettuale. Sono felice che il Partito Democratico abbia scelto di sostenere la mia visione di città, perché credo sia quella vincente. Ma sono una persona libera dalle briglie partitiche e forte nel mio senso di autonomia perché il mio obiettivo è quello di lavorare solo per il bene di Milano e di tutte le persone che gravitano intorno a questa città.
In questo forum mi si domanda cosa penso di fare su Expo? Sono stato membro della consulta che ha lavorato per la società Expo. Ma ho lasciato l'incarico. Oggi penso che bisogna tornare a lavorare per non perdere di vista l'obiettivo vero: portare il mondo in una Milano diversa. Il mio sogno è quello di realizzare l’Expo sull’area dell’Ortomercato per lasciare in eredità ai milanesi un grande orto botanico.

Ci sono, poi, città che hanno costruito nuove strategie per limitare l'uso dell'automobile, riservando alcune corse alle macchine con tre o più passeggeri - come avviene a Singapore - e incentivando - come avviene in Giappone - le auto piccole. Milano è una città pianeggiante, e per questo può diventare veramente una città ciclabile. Ma abbiamo bisogno di più zone pedonali in città, di circuiti in bicicletta studiati a partire dal modo in cui funziona alla città e non elaborati in modo geometrico. Un'altra priorità è il bacino del Seveso che ha necessità di interventi coordinati con tutte le istituzioni. La Moratti ha  la responsabilità di non aver avviato il dialogo con gli altri enti. Propongo la creazione di un’autorità sovracomunale che coinvolga i bacini del Seveso, del Lambro e dell’Olona per un governo complessivo delle reti idriche di Milano e della Brianza. E sulle ultime polemiche sui rom vorrei aggiungere: in città non c’è un problema rom, c’è un problema di povertà assoluta, evitiamo discriminazioni etniche. Superiamo i campi nomadi e superiamo ogni discriminazione culturale e religiosa. Milano ha bisogno di una grande centro culturale islamico, così come le più avanzate città europee. Perché è in questo modo che si risponde a un diritto dei cittadini islamici di poter seguire la propria religione, interagendo anche con i milanesi per uno scambio culturale positivo. Ma si potrà anche evitare il proliferare di posti nascosti. La paura viene dall’invisibile, non da quello che possiamo vedere e toccare con mano! Vi dico in modo forte che non sto parlando di promesse elettorali ma di un progetto chiaro e preciso che potrete seguire attraverso il mio sito, attraverso facebook e attraverso anche questa rete. Mi piacerebbe anche che le persone che con me si sono candidate alle primarie per le comunali del 2011, collaborassero a un grande progetto di rilancio della città nel caso sarò io il candidato. Tutti insieme possiamo batterci perché sia possibile realizzare tutto quello che voglio fare, per rendere questa città più felice e meno provinciale.

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