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Inviato da avatar Marco Lombardi il 18-11-2013 alle 15:05

Leggo con molta apprensione questi – giusti – sfoghi da parte di forumisti sull’assenza di risposte da parte delle istituzioni sui problemi e le proposte che vengono via via discusse su partecipaMi.

Che dire? Secondo me non si può obiettare nulla. La realtà è sotto gli occhi di tutti.

Quindi nasce la domanda: ma a che serve perdere tempo su un forum se poi niente e nessuno sembra curarsene minimamente? Ma allora a che serve un forum, uno spazio di dibattito e di confronto telematico?

Cari concittadini, qui mi permetto di dissentire. Oggi, grazie a partecipaMi possiamo scrivere le nostre osservazioni comodamente seduti davanti al PC, ma prima che partecipaMi esistesse, quando si andava di persona a esprimere il proprio punto di vista, oppure quando quello stesso punto di vista veniva da noi diligentemente messo per iscritto, chiuso in una busta, affrancato con un francobollo e spedito a chi di dovere, forse le cose cambiavano? No. Direi di no. Tant’è vero che molti hanno salutato con speranza la possibilità di dialogare per via telematica, sperando in un’accelerazione del dialogo.

Oggi dobbiamo constatare l’ennesima delusione. Delusione che condivido, visto che sono ormai una decina d’anni che bazzico i luoghi telematici dove si parla di Milano: prima RCM, poi il forum di ViviMilano, oggi, anche se saltuariamente, qui.

Eppure una differenza c’è. Eppure non mi sento di buttare con l’acqua sporca della sordità istituzionale anche il bambino delle nuove tecnologie.

Non dimentichiamoci che ogni silenzio, ogni non-risposta di chi di dovere qui è debitamente registrato e visibile a tutti. E se più gente vedesse questo sito, se più cittadini constatassero l’inerzia che caratterizza Milano, forse sarebbe una prima scintilla di cambiamento, complice il fatto che il sito permette di “fare comunità” di rompere quel muro di incomunicabilità di Milano, fatta di passi affrettati, di buongiorno alla mattina e di buonasera alla sera, quando ci si rintana tutti in casa.

Forse il problema non sono le Istituzioni sorde, ma noi che non gridiamo più forte.

Forse il problema è che a scrivere siamo (quasi siete, perché io scrivo poco) i soliti quattro gatti. E’ dai tempi di RCM, che Milano ha una bella possibilità per creare una comunità di cittadini in rete, sorpassando le gli ostacoli legati al poco tempo, alla difficoltà degli spostamenti, alle poche possibilità di avere sale riunioni e così via. Eppure tantissimi cittadini non sanno nulla di tutto questo. Sono rimasti alla “Milano da bere”.

E forse il problema centrale, che soffriamo anche qui, è proprio questo: il fatto che a Milano il tempo sembra essersi fermato, tutti ancora lì appoggiati al bancone di un bar che non c’è più, a sorseggiare quel famoso aperitivo.

“Loro” non parlavano prima, e tanto alla prima occasione (week end) fuggivano dalla città e lasciavano qua noi a presidiarla. Dunque perché dovrebbero parlare adesso? Sta a noi “valorizzare” il loro silenzio e fare quello che possiamo, in primis ri-creare una comunità, che a Milano manca da troppi anni, per metterli davanti alle loro responsabilità.

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