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Inviato da avatar Andrea Arancio il 29-11-2013 alle 13:48

Ciao, riporto l'articolo da LaRepublica:
http://www.repubblica.it/economia/2013/11/28/news/imu_seconda_rata_aliquote_comuni_e_anticipi-72153550/

In buona sostanza, i Comuni, tra cui Milano, al momento di stilare ed approvare il bilancio, potevano fare due cose:

1. prendere atto del fatto che attorno a questa tassa c'è molta confusione e prudentemente non mettere a bilancio alcuna risorsa derivante da gettito IMU;

2. cavalcare l'opportunità di avere un rimborso dal governo per IMU 2013 e GONFIARE il bilancio alzando al MAX l'aliquota alla base del calcolo.


Ovviamente Pisapia ha preferito la seconda: nel migliore dei casi si ottiene un rimborso governativo maggiore, nel peggiore pagano i Milanesi e lui puo' dire che è colpa del governo che non mantiene quello che promette; chissà se in questo modo è riuscito a garantire risorse a enti e aziende "amiche"...

Come è andata a finire: ovviamente che il governo ha "a buon senso" abbuonato l'imu solo per quei comuni che si sono guardati bene dall'aumentare le aliquote rispetto al 2012, ovvero quei comuni che hanno dimostrato un comportamento onesto e non opportunista.

Ora i cittadini Milanesi dovranno pagare la seconda rata IMU, dopo le mille rassicurazioni che non sarebbe successo, più la nuova tassa su Rifiuti e Servizi indivisibili che ancora è tutta da capire..

A me sembra davvero DEPRECABILE questo modo di amministrare la città. Fosse per me sarebbe già senza stipendio e lo terrei lontano dalle istituzioni

Questo l'articolo:

http://economia.panorama.it/tasse/imu-seconda-rata-comuni-sindaci

Imu, seconda rata: i Comuni non ci stanno
Duro attacco dei sindaci alla soluzione decisa dal governo che farebbe comunque pagare molti proprietari di prime case

Imu, seconda rata: i Comuni non ci stanno
 
di Giuseppe Cordasco

Proprio quando sembrava che il governo Letta avesse trovata la quadra riguardante la copertura dell’abolizione della seconda rata Imu sulle prime case,il tavolo rischia di saltare di nuovo. Questa volta a salire sulle barricate sono i sindaci che contestano la soluzione adottata dall’esecutivo. E c’è un punto in particolare che agli amministratori locali proprio non va giù. Secondo le norme del decreto infatti, nei Comuni in cui nel 2013 è stata aumentata l’aliquota dell’Imu rispetto a quella del 2012 i contribuenti saranno comunque chiamati a pagare qualcosa.

SECONDA RATA IMU, ECCO CHI DOVRA' PAGARLA

In pratica, la differenza tra quanto versato nel 2012 e quanto si sarebbe dovuto pagare nel 2013, viene coperta solo per metà daifondi dello Stato, mentre per l’altra quota saranno i cittadini a dover mettere mano a portafoglio. Una situazione questa che investirebbe circa 10 milioni di abitazioni dislocate in circa 800 Comuni italiani, e tra essi, cosa ancora più allarmante, alcune delle più grandi città, con in testa Roma e Milano. Ovvio dunque che tanti primi cittadini abbiano alzato i toni. La promessa del governo infatti era quella di non far pagare in toto la seconda rata dell’Imu sulle abitazioni principali, esclusi gli immobili di lusso.

IMU, TUTTE LE PROMESSE DEL GOVERNO

Ora invece, secondo alcuni stime elaborate dalla Cgia di Mestre, molti proprietari di prime case potrebbero essere chiamati a versare da un minimo di 70 fino a un massimo di 104 euro. Una circostanza che per molti sindaci rappresenta ovviamente un colpo pesante alla propria immagine politica, con possibili conseguenti cali di consenso. Ma non è solo questo a preoccupare. I versamenti in questione infatti dovrebbero essere effettuati entro il prossimo 16 gennaio 2014. Un’attesa che potrebbe mettere in crisi le già traballanti casse di molti Comuni. E’ per questo che il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha parlato apertamente di “follia”, mentre il suo omologo di Roma, Ignazio Marino, ha già preannunciato che in queste condizioni potrebbero essere a rischio numerosi servizi pubblici.

In questo senso dunque la richiesta dei Comuni è molto semplice: il governo deve trovare le risorse necessarie a coprire tutto il mancato gettito del 2013 rispetto al 2012, senza chiamare i cittadini a contribuire. Una soluzione che però non sembra così a portata di mano. C’è infatti un fenomeno distorsivo di cui non si può non tenere conto. Molte amministrazioni locali, secondo una tesi molto diffusa, avrebbero deciso infatti in maniera unilaterale e senza vere e proprie necessità di cassa, di aumentare le aliquote dell’Imu per il 2013, sicure che la parte eccedente sarebbe stata interamente coperta dallo Stato centrale. A questo si aggiunge il fatto che, in molti Comuni, le aliquote in questione non sono state ancora decise, e il termine ultimo per farlo è fissato al 9 dicembre.

COPERTURA SECONDA RATA IMU, ANCHE LE AZIENDE NON CI STANNO

In questo senso quindi un provvedimento del governo che garantisse fin d’ora la completa copertura dei surplus di gettito, potrebbe rappresentare per molti sindaci una irresistibile tentazione ad aumentare le aliquote nella certezza di un completo risarcimento da parte dello Stato. Una matassa dunque difficile da sbrogliare, anche se il viceministro dell’Economia Stefano Fassinaha già fatto sapere che il governo si impegnerà a trovare una soluzione. Staremo a vedere. Intanto i giorni passano, e le scadenze fiscali si fanno sempre più incombenti, senza che i contribuenti abbiano ancora un quadro chiaro e definitivo su quello che dovranno o non dovranno pagare.

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