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Inviato da avatar Andrea Arancio il 02-12-2013 alle 06:59

Il problema non è il pagamento dell'imu sulla prima casa in se (che non dipende da Pisapia ma dal governo..) anche se non fa piacere a nessuno.

Il problema è che è stata fatta una gestione del bilancio scellerata in questi anni.. non si aumentano le aliquote "tanto poi ce le rimborsa il governo"! Sembra il solito venditore che aumenta le carte benzina per avere un rimborso maggiore a fine mese dal datore di lavoro!

E col risultato che quanto concordato da Letta ora non puo' essere tecnicamente applicato perchè i sindaci, Pisapia in testa, fanno i furbetti!!

E ora pagheranno, ancora, i contribuenti! Con Pisapia non abbiamo + alcun servizio (a parte le biciclettine e il car2go) ma siamo inguaiati dal punto di vista del bilancio! e oltre alle tasse dirette, ci sono tutte quelle indirette (mezzi pubblici aumentati, parcheggi aumentati.....etc...)

A tal proposito, vi riporto quest'altro articolo tratto dal Corriere, ancora + chiaro (va letto nella sua integrezza):
http://milanesi.corriere.it/2013/11/29/tasse-i-sei-errori-della-giunta-pisapia-secondo-me/

Tasse, i sei errori della giunta Pisapia secondo me

di Fabrizio De Pasquale, consigliere Forza Italia

Per la prima volta nella storia di Milano la città rischia il dissesto finanziario. Questo è dovuto secondo me ad almeno sei errori compiuti dalla  giunta Pisapia.

1)    I tagli ai trasferimenti dello Stato ai comuni risalgono all’agosto e al dicembre del 2011. La giunta Pisapia vive sugli allori dei conti in regola dell’era Albertini/Moratti,  spende spensieratamente e non effettua alcuna spending rewiew per tutto il 2012;

2)    I tagli ai trasferimenti statali comunque ammontano a 340 milioni di euro e sarebbero abbondantemente stati coperti dall’aumento delle tasse comunali che Pisapia decide  sia nel 2012 che nel 2013 : in 2 anni addizionale Irpef allo 0,8, Imu ai massimi nazionali su prima e seconda casa, Cosap + 30%, Tassa rifiuti +32% , Tassa di Soggiorno, Tassa sui passi carrai etc etc . Parliamo di 735  milioni di euro in più rispetto a quanto si pagava nel 2010 con Letizia Moratti.

3)    Ogni operazione tesa a favorire entrate straordinarie quali vendita di aziende o immobili comunali,piuttosto che il tesoretto degli oneri di urbanizzazione, vengono abbandonati in nome di un furore ideologico da socialismo reale.

4)    A marzo 2013 è chiaro a tutti che il bilancio comunale, senza nessuna manovra correttiva, avrebbe registrato alla fine dell’anno un disavanzo di 436 milioni di euro. In maniera irresponsabile, anziché approvare allora un bilancio preventivo che ripensi tutte le voci di spesa e il modo di erogare servizi, comincia una lunga fase, durata 8 mesi,  di richieste di aiuti, quasi messianici, al governo Letta. Una ostinazione cieca, essendo note le difficoltà del governo a reperire anche solo le vecchie coperture.

5)    Cosi si arriva a novembre 2013 quando è troppo tardi per tagliare spese già impegnate per 11/dodicesimi e viene compiuto l’azzardo di aumentare l’Imu sulla prima casa allo 0,6, confidando sulla successiva eliminazione del tributo e nel relativo rimborso ai comuni.

6)    Qualche giorno viene messo nero su bianco dal governo quanto l’opposizione sostiene da giugno. Lo Stato rimborsa a Milano una somma pari al gettito dell’Imu prima casa del 2012, quando cioè era calcolata allo 0,4 %. Mancano a questo punto 110 milioni perché Pisapia sperando di far fesso lo Stato voleva farsi rimborsare 250 milioni, l’equivalente del gettito con Imu allo 0,6%.

Arriva cosi la beffa per i contribuenti milanesi. Mentre nel resto di Italia l’Imu non si paga sulla prima casa, a Milano la pagheremo meta gennaio. Certo siamo in compagnia di Napoli e altri 600 comuni. Ma siamo quelli che pagheranno di più perché la Giunta ha esagerato nella furbizia e, unica , ha aumentato del 50% l’Imu rispetto allo scorso anno.

Il governo ha le sue colpe perché ha deciso tardi sull’Imu. Milano però paga la furbata di Pisapia. Quello che chiediamo ora come Forza Italia è che a pagare non siano i già tartassati contribuenti milanesi. Piuttosto si imponga una cura dimagrante a un Comune retto da incapaci.

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