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Inviato da avatar Salvina Inzana il 05-12-2013 alle 23:45

noexpo@autistici.org

Oggetto: La Prima-Vera di Milano - 7dic H14 Parco Trenno

LA PRIMA-VERA DI MILANO, la nostra musica suona il cantiere.

Il 7 dicembre mentre la Milano che conta, quella che tifa Expo perché da Expo trarrà guadagno, il Sindaco, Sala e Letta saranno alla Prima della Scala, noi saremo nei nostri parchi, il Parco Trenno, il Parco Pertini e il Parco delle Cave, per difenderli dall’aggressione dell’inutile, costosa e nociva via d’acqua, e per difenderne gli alberi minacciati, i prati, la loro storia e il loro valore pubblico.

Saremo lì perché altrimenti non ci sarà primavera per noi, perché non sapremo dove passarla. Dalle ore 14, riempiremo il Parco Trenno di voci, suoni, corpi per suonarle a un cantiere che non vogliamo, a un canale che non permetteremo sia realizzato e sabato lo ribadiremo assediando con i nostri corpi quelle reti maledette. Ci trasformeremo in via d'acqua noi stessi, ma una via d'acqua piena di calore e colore, una via d'acqua che non distrugge i parchi, al massimo rifiuta i cantieri.

E se i nostri suoni non fossero sufficienti per arrivare alle orecchie di chi, per una sera, è troppo preso da tenori e soprani, il 9 dicembre verremo noi in Piazza Scala, dalle 17,30, e ci faremo sentire da tutto il consiglio comunale: il cantiere ve lo diamo noi, così a chiarire che non accettiamo alcuna opera che devasti Trenno e gli altri parchi della periferia ovest di Milano.

La Via d’Acqua è un’opera inutile, 89 MLN di euro di soldi pubblici per realizzare un canale insignificante ai fini irrigui, dannoso per il territorio e il paesaggio, nocivo perché attraversa aree mai bonificate, e sostituibile, nel suo scopo di far defluire l’acqua dal sito Expo, da una rete di canali, fontanili, condotte preesistenti, come dimostrato da studi del Politecnico e di Italia Nostra.

Per questo non ci fermeremo nemmeno di fronte alle ruspe e annunciamo fin d’ora che, qualora la politica ed Expo Spa non recedessero dalle loro scelte, ci vedremo davanti al cantiere.
Se le ruspe proveranno a tornare, il presidio permanente con gioia e allegria sarà un ostacolo insormontabile.


COMITATO NO CANAL


http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/12/05/992232-vie-acqua-expo-presidio.shtml?utm_source=mrsend&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter&userid=NL15145

Vie d'Acqua, tensione con la polizia al presidio ambientalista

Buttate giù alcune ringhiere: teso faccia a faccia fra attivisti del comitato No Canal e agenti in borghese. I manifestanti temono i tagli di alberi e il movimento di terre contaminate per il passaggio della Via d'Acqua di Expo al parco Pertini, Cave, Trenno e Bosco in Città

di Daniele Monaco

Un'assemblea pubblica al parco di Trenno da parte degli ambientalisti Milano, 5 dicembre 2013 - E' iniziato come un tranquillo presidio, ma è finito con un teso faccia a faccia con la polizia, il picchetto del comitato “No Canal” avvenuto mercoledì mattina in via Lampugnano. Una quarantina di ambientalisti, contrari al progetto Vie d'Acqua di Expo Spa, si sono riuniti alle 7.30 all'incrocio con via Mafalda di Savoia per ostacolare l'arrivo delle ruspe.

Alla fine gli operai non si sono presentati, al contrario dei poliziotti in borghese comparsi al parco Pertini, quando alcuni ambientalisti hanno divelto una piccola parte della recinzione che delimita l'area dei lavori. Un gesto che ignoti avevano già commesso nelle notti precedenti. Gli agenti hanno intimato con vigore il ritorno all'ordine e dopo un vivace battibecco gli attivisti hanno riposizionato le transenne battendo, per il momento, in ritirata.

“Lunedì pomeriggio protesteremo davanti a Palazzo Marino – promette il comitato No Canal -: Comune ed Expo non hanno nemmeno considerato le alternative al progetto Vie d'Acqua”. Il riferimento è alla proposta di Italia Nostra, asseverato da docenti del Politecnico, per il riutilizzo delle rogge appartenenti al reticolo idrico risalente addirittura alla centuriazione romana.

“Si è preferito spendere 42 milioni per la Via d'Acqua sud, da Expo al Naviglio Grande, per  un canale scolmatore di cemento, non navigabile, e che taglierà il patrimonio paesaggistico come una ferita”, affermano gli attivisti. Per questo motivo hanno già depositato un esposto in Procura a carico di ignoti.

L'altro interrogativo riguarda gli alberi: i manifestanti temono il taglio di “mille alberi”, mentre Expo assicura che saranno rimosse appena 50 piante, sostituite da 62 nuove. Lo stesso deejay Linus durante una trasmissione su Radio Deejay si era detto "pronto a incatenarsi all'ingresso del parco Trenno" per difendere il verde.

Ultimo: il cantiere-base in via Quarenghi, posizionato in un'area immediatamente confinante a un'ex cava piena di “idrocarburi, policiclici aromatici, zinco, cadmio, benzopirene oltre i valori di norma”, riferisce il consigliere di zona 8 Enrico Fedrighini. Si teme che il movimento terra contaminata da sostanze tossiche possa causare rischi all'ambiente e ai lavoratori. Expo e Comune assicurano “Il canale passerà fuori dall'area di cava e tutto avverrà a norma di legge”.

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