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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 04-01-2014 alle 22:07

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/14_gennaio_04/de-cesaris-prese-decisioni-dolorose-ma-milano-nuovo-capitale-morale-73e808f0-7523-11e3-b02c-f0cd2d6437ec.shtml

L’intervista

De Cesaris: prese decisioni dolorose
Ma Milano è di nuovo capitale morale

La vice sindaco traccia un bilancio del 2013 e pone le basi per il 201:«Sul Cerba è possibile nuovo accordo entro un anno»


La vice sindaco Ada Lucia De Cesaris (Newpress)

Bilancio del 2013 e previsione per il 2014. Dall’osservatorio del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris ci sono inevitabilmente più petali che spine.

Vicesindaco ci fa un bilancio del 2013 tenendo conto che l’anno appena trascorso ha portato in dote una stangata tra Irpef, Imu e aumenti tariffari?

«È stato un anno faticoso, in cui il governo ha lasciato da soli gli enti locali e ci ha costretto a prendere delle decisioni dolorose. Ma è anche vero che l’amministrazione ha reagito con interventi a favore della città, delle persone in difficoltà, a sostegno del lavoro. Non ci siamo mai persi d’animo. Complessivamente è un bilancio positivo».

È stato anche l’anno in cui il bilancio preventivo è stato votato a novembre...

«Il governo non solo non ci ha messo in condizioni di approvare il bilancio in tempi utili, ma soprattutto non ci ha dato certezze. Nonostante questo abbiamo fatto un’operazione straordinaria: abbiamo messo a posto i conti coprendo un buco da 500 milioni e operando una spending review di più di 200 milioni di euro».

Passiamo al 2014. Che anno sarà?

«Sarà l’anno che permetterà a questa amministrazione e a Milano di dimostrare che è possibile reagire, raggiungere gli obiettivi anche in un momento di difficoltà. Risolvere piccoli e grandi problemi. Dall’attenzione alle situazioni di povertà, alle periferie, alla semplificazione della macchina amministrativa (siamo riusciti a portare da 8 mesi a 2 il rilascio di certificati urbanistici), alla collaborazione tra pubblico e privato, alla capacità di rispondere a sfide importanti come la città metropolitana, individuando i temi fondamentali insieme agli altri comuni. Sarà l’anno della cura della città».

Albertini verrà ricordato per il restauro della Scala e per il depuratore, la Moratti per aver vinto Expo. Voi per cosa sarete ricordati?

«Intanto perché Milano può essere riconsiderata la capitale morale del Paese, grazie anche a un’amministrazione di persone per bene che lavorano per l’interesse della città, che possono anche sbagliare ma lo fanno in buona fede e mai per interessi personali».

Vicesindaco De Cesaris, andiamo sul concreto. Fattivamente?

«Per l’Area C, per il Palalido, per Expo, per quello che faremo sul Lirico. E per le battaglie a favore dei diritti. Ma anche perché ci siamo presi cura della città in un momento drammatico per un settore come quello dell’edilizia. Milano ha dato regole certe e non ha abbandonato nessuno. Ha fatto sì che tutti i progetti che rischiavano di diventare un problema, continuassero, con una nuova attenzione per la parte pubblica».

Il Cerba era un grande progetto, ma è stato bloccato dalla vostra amministrazione.

«Sono certa che nel giro di un anno, insieme alla Regione, possiamo chiudere un nuovo accordo, buttandoci alle spalle tutte le ombre».

Come?

«Dobbiamo distinguere il progetto del Cerba cosi come è nato in tempi ormai remoti, sulla scia di una proprietà che evidentemente non è mai stata capace di dare alcunché alla città, per giunta invischiato nella vicenda del fallimento. Noi chiediamo di uscire da questa situazione e di fare un nuovo progetto che abbia le gambe per camminare».

Le condizioni?

«Che il cuore sia il Centro di ricerca e che si diminuisca l’impatto sul Parco».

Ma il professore Umberto Veronesi ha se
mpre ribadito che il Cerba deve nascere accanto allo Ieo.
«E il Comune dice: andiamo a valutare quali sono le aree limitrofe allo Ieo e utilizziamo il più possibile quelle che sono già edificabili o che hanno bisogno di un’effettiva riqualificazione».

Ci sono?

«Sì».

Ci dice quali?

«Al momento opportuno».

Quali altri progetti sono in campo per il 2014?

«Stiamo facendo rete con le università. Vogliamo dare sviluppo all’offerta universitaria milanese».

Concretamente?

«Abbiamo avviato un percorso con la Statale per realizzare un campus universitario».

Dove?

«Intorno a via Pace, tra il Tribunale e la Mangiagalli, utilizzando le strutture che rimangono libere in seguito al nuovo assetto logistico e urbanistico dell’Università e degli ospedali. E poi c’è il campus della Bovisa. Dal 2001 l’area è abbandonata. Noi l’abbiamo ripresa in mano per ultimare il Campus e creare un polo tecnico-scientifico che si integri con il verde dell’area. Lo stesso abbiamo fatto con il Campus della Bocconi, risistemando una parte della città che da tanti anni era orfana dell’amministrazione».

L’impressione però è che questa amministrazione lavori su tanti progetti particolari, ma manchi di una visione d’insieme.

«Vede, in una città come Milano, ci sono problemi grandi e piccini. E alcune volte quelli piccini sono essenziali per la qualità della vita della gente. Credo sia giusto occuparsi degli uni e degli altri. La visione d’insieme è una città di qualità, in grado di realizzare i propri obbiettivi che si presenti pronta per Expo».

04 gennaio 2014

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