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Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 13-01-2014 alle 20:04

Segnalo l'articolo del Corriere della Sera di oggi sulla verifica della stabilità degli edifici di più di 50 anni.

Il presidente della Commissione Urbanistica della zona 3 Mariani e il rappresentante in Commissione per il Paesaggio Sacerdoti avevano mandato in ottobre all'assessore de Cesaris il seguente parere richiesto alle zone sulla bozza del regolamento:

Art. 10 Manutenzione e revisione periodica delle costruzioni
(nella bozza del regolamento era l'Art. 10, nella versione adottata dalla Giunta e' diventato l'Art. 11 allegato)

6. La norma è inapplicabile tecnicamente e di costo eccessivo per i proprietari delle costruzioni. il certificato di idoneità statica, in assenza della documentazione progettuale delle strutture, comporta la necessità di eseguire prove di carico, prove distruttive e prove strumentali in sito, all’interno di edifici abitati. Solo una norma di legge può prevedere obblighi al notaio, che non è vincolato dal Regolamento Edilizio. Nel caso di immobili vincolati poi la norma interferisce con la conservazione degli edifici e con la tutela da parte della Soprintendenza. Se ne chiede la totale eliminazione.

La commissione interprofessionale di architetti e ingegneri ha dato il seguente parere:

6. Norma inapplicabile tecnicamente, non raggiunge l’obiettivo, non si può prevedere l’inagibilità dell’edificio.
Articolo di difficile applicazione, il certificato di idoneità statica, in assenza della documentazione progettuale delle strutture comporta la necessità di eseguire prove di carico, prove distruttive e prove strumentali in sito, all’interno di edifici abitati; La sua applicazione istituzionale, tra l’altro, non garantirebbe dai classici fenomeni di crollo di elementi non strutturali del fabbricato (cornicioni, rivestimenti di facciata, poggioli ecc.).

La Giunta ha adottato un testo leggermente diverso, portando da 30 a 50 anni gli anni di anzianità degli edifici.

Il mio parere su questa nuova versione rimane negativo perchè comunque il 75% degli edifici di Milano hanno più di 50 anni di età, cioè sono stati costruiti prima del 1964. La documentazione progettuale sulle strutture, depositata in Prefettura fino al 1975, è stata da questa gettata via. Il costo di una verifica di stabilità in mancanza di progetto delle strutture può andare dai 10.000 ai 30.000 euro, da dividere tra i condomini. Supponendo una media di 20 appartamenti il costo sarebbe compreso tra i 500 e i 1.500 euro. Veramente elevato in un momento di crisi economica e che si somma alle tasse sulla casa.

Inoltre la verifica non garantisce da cadute di vasi di fiori, tegole, oggetti dai balconi, cornicioni e decorazioni varie nè da terremoti o scavi per parcheggi o metropolitane nè da demolizioni di muri portanti da parte di inquilini, come è successo ieri a Matera o da scoppi dovuti al gas, come avvenuto in viale Lomellina qualche anno fa.

Solo una adeguata assicurazione condominiale può tutelare il condominio da tutti questi rischi.

Peraltro si garantirebbe un lavoro inutile agli ingegneri strutturisti, che non ne hanno bisogno.

La norma è stata pensata per alcuni casi di immobili degradati per l'incuria dei proprietari, con rischi per gli inquilini, ma esiste già un ufficio del comune che se ne occupa, l'ufficio stabili pericolanti. Non è opportuno di caricare una incombenza costosa sui proprietari della propria casa, di cui hanno interesse ad assicurare una corretta manutenzione.

Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo lunedì 13 gennaio 2013, citando le posizioni dell'assessore De Cesaris, di Colombo Clerici Presidente di Assoedilizia, di Sacerdoti consigliere di zona 3, di Mangoni, consulente del comune per il regolamento edilizio.

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