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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 19-01-2014 alle 13:21

Leggendo il post e i commenti mi dispero e rattristo per l'ennesimo ripetersi della storia, quella più brutta e sbagliata, quella che dovrebbe insegnarci e invece ripercorriamo sempre con gli stessi errori.

Siamo adulti, dovremmo conoscere e riconoscere queste dinamiche, dovremmo aver imparato come gestirle e invece ricadiamo sempre nel muro contro muro, nel noi contro loro.

E' l'eterno scontro generazionale, e in questi casi do meno colpe a chi è giovane e stupido rispetto a chi dovrebbe aver fatto maggior esperienza.

Guardiamo nascere un cancro, che ben conosciamo, e invece di cercare una cura o domandarci quali sono le cause sbraitiamo di estirparlo, quasi non ci rendessimo conto che così facendo indeboliamo il tessuto sociale e favoriamo la crescita e l'espansione di nuovi ammorbanti centri sociali.

Prima regola: capire i motivi di disagio che generano queste derive anarchiche.

Questo si ottiene attraverso il dialogo, le istituzioni dovrebbero dialogare sempre con queste realtà, e c'è una parte che dice di volerlo fare che oggi governa la città.

L'inganno di questi falsi ex comunisti è che poi non dialogano e non tentano di risolvere i problemi alla base di questo fenomeno.

Se fosse vero assisteremmo a una riduzione dei centri sociali, delle occupazioni e ci metto anche dei campi rom.

Invece questi aumentano perchè il dialogo resta negato e nulla viene fatto per risolvere i problemi. L'unica differenza è la tolleranza (se non l'incentivazione) a formare questo esercito di disperati da illudere costantemete e tenere al guinzaglio con promesse a cui non crederebbe più neanche un bambino.

Seconda regola: capito il motivo del dissenso attraverso il dialogo, impegnarsi nella risoluzione dei problemi coinvolgendo in prima persona i gruppi attivi.

Dare all'anarchico la responsabilità di realizzare la sua utopia all'interno di regole precise che garantiscono la collettività.

Vuoi uno spazio per fare riunioni all'interno dell'università?

Bene, eccolo, te lo affido, ma a patto che tu rispetti le basilari regole di civiltà e convivenza anche con chi non condivide la tua idea.

Vuoi gridare al mondo il tuo pensiero?

Eccoti lo spazio nella bacheca, nei giornali, nelle radio... ma se mi imbratti un muro con scritte anarchiche prima te lo faccio pulire con uno straccetto e un secchio d'acqua a farti scoppiare i calli; poi ti do una multa che te la ricordi per anni; infine, se ci riprovi ti scordi università e laurea e finisci diretto a san vittore a farti una vacanza di dieci giorni.

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