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Egregio Consigliere Pantaleo,

non la conosco (ma non è importante), alcuni amici mi hanno segnalato il suo comunicato stampa e subito mi è sorto spontaneo dover commentare quanto ha scritto. Naturalmente lei è libero di innalzare tutti i peàna verso l’amministrazione comunale, però spero non voglia contestare il fatto che io non mi sento di condividerli; abbiamo speso il sangue dei nostri padri per conquistare il diritto di poterci esprimere liberamente e certamente lei che rappresenta un partito che ha il termine “democratico” nel nome non vorrà di sicuro contestare questa elementare libertà.

Detto questo vorrei passare all’argomento Cascina Linterno.
È falso che le contestazioni siano presunte: le contestazioni ci sono e hanno un preciso nome che può citare liberamente nei prossimi comunicati, perché noi non abbiamo l’abitudine (purtroppo tanto diffusa) della maldicenza alle spalle. Quello che pensiamo lo diciamo apertamente e in faccia agli interessati e per essere sicuri di essere capiti lo scriviamo anche.

Noi non condividiamo questo progetto di restauro della Cascina Linterno in quanto riteniamo sia insensato restaurare senza avere chiaro la destinazione d’uso e riteniamo troppo invadenti e distruttivi gli impianti tecnologici che sono previsti nella parte più antica del fabbricato: questo per noi è più che sufficiente per non condividere il progetto. Sarà nostro compito far conoscere la nostra posizione e questa, mio caro consigliere, non è strumentalizzazione ("Sfruttare in modo subdolo qualcuno o qualcosa come strumento per i propri fini") ma è semplicemente esprimere un'opinione che può essere condivisa o meno. La invito ad usare termini appropriati nell’esprimersi perché (ed è solo la mia opinione) temo che la strumentalizzazione nei nostri confronti la stia facendo lei.

Noi non “avveleniamo i pozzi”.

Ci limitiamo ad esprimere con chiarezza la nostra opinione.

Avvelenare i pozzi è ben altra cosa: purtroppo il mio timore, e non solo il mio, è che sulla Cascina Linterno si faranno delle grandi porcherie e noi, a fatti compiuti e danno realizzato, saremo li a dire: “Ve lo avevamo detto!”, che tristezza!

Milano perde una grande occasione per qualificarsi culturalmente valorizzando il soggiorno di Francesco Petrarca a Milano.

Abbiamo cercato di presentare i nostri progetti alle istituzioni, ma sono sempre stati respinti, sempre senza fornire una motivazione: che spreco!

Un'associazione di volontari cerca di offrirsi al Comune di Milano per lavorare gratuitamente e il Comune di Milano sprecone ci sputa sopra.
Che scandalo!

Roberto Gariboldi
socio CSA Petrarca