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Inviato da avatar Agostino Campana il 17-04-2014 alle 11:53

Il 20 ottobre dello scorso 2013 ho scritto due righe su quanto mi sentissi arrabbiato e frustrato dal fatto che il Palazzetto di via Iseo, a Milano, fosse ancora in uno stato pietoso dopo due anni di colpevole e incompetente silenzio da parte delle istituzioni tutte, Comune di Milano in primis.

Qualche mese dopo, il 15 Gennaio del 2014, il Comune di Milano fa uscire un comunicato stampa annunciando l’inizio dei lavori di ristrutturazione (dopo due anni! ma vabbè). Con l’occasione, l’omnicomprensiva assessora Chiara Bisconti racconta di come l’amministrazione Pisapia sia attenta alle esigenze della popolazione e di quanto gli impegni presi dalla giunta siano stai mantenuti. Aggiunge anche che -cito testualmente- “…L’Iseo è per noi un simbolo, un caposaldo della legalità: rappresenta l’impegno di questa Amministrazione contro il rischio di infiltrazioni malavitose nelle attività in città“. La conclusione di questa sbrodolata politichese -vedrete quanto inutile e vuota tra un momento- è l’affermazione della Bisconti sulla conclusione dei lavori: “Tra 90 giorni l’impianto tornerà a essere funzionante e utilizzabile per le competizioni ufficiali, rispettando l’impegno che il Comune aveva assunto nei confronti della città e, in particolare, del quartiere” (altro copia-incolla).

Oggi è il 17 Aprile e, se la matematica non è una opinione, i novanta giorni promessi dall’assessore Bisconti sono scaduti lo scorso lunedì 14 aprile. Il palazzetto è quindi pronto per essere usato dalla gente. I lavori si sono conclusi: tutto è stato sistemato e l’impianto è nuovamente agibile.

Certo, come no! Questa mattina sono passato a vedere le condizioni e lo stato dei lavori: nulla sembra cambiato dal gennaio scorso: ha fatto solo la sua comparsa una rete arancione, un paio di cartelli pressochè illeggibili e qualche mattone abbandonato davanti all’ingresso. Non ci credi? Guarda qui: le foto sono di oggi.

Qualcuno potrà dirmi che i 90 giorni non sono di calendario, ma lavorativi. Togliendo quindi i sabati e le domeniche i 90 giorni scadono il 20 maggio. Manca ancora un mesetto, in effetti. Ma se non sono bastati due anni e mezzo siamo sicuri che 30 giorni siano sufficienti? A guardare lo stato dei lavori io ne dubito. Ma spero di sbagliarmi.

Francamente non sentivo il bisogno di quest’ altra, ennesima, dimostrazione di quanto inutili, vuoti, ideologici, strumentali e offensivi siano i comportamenti e i discorsi dei politici, in particolare quelli di questa inutile e colpevole giunta. L’assessore Bisconti si è riempita la bocca con parole come “impegno”, “legalità”, “rispetto”. Peccato che quelle parole sono state pronunciate da un politico e quindi non hanno, haimè, avuto alcun riscontro nella realtà. Parole vuote.

La mia fonte sostiene che in questi giorni il sito è presidiato da una serie di persone per svolgere compiti di sorveglianza. Pare che la ditta assegnataria dei lavori sia fallita o comunque non più in grado di procedere. Sembra che si debba procedere ad una nuova gara e ad un nuovo appalto. I tempi? Siamo in ItaGlia, bellezza…

La Bisconti forse non lo sa, ma tutto quanto da lei promesso è stato disatteso. Il degrado è ancora a portata di mano e la responsabilità sua -e della giunta della quale fa parte- aumenta, di pari passo con gli anni di inedia, colpevole e piena di frottole, del Comune di Milano insieme a tutte le istituzioni nei giorni, mesi, anni successivi all’attentato incendiario al palazzetto Iseo.

“L’Iseo per noi è un simbolo” diceva l’assessore. Si lo è: è un simbolo della vostra incompetenza; della vuotezza delle vostre parole; delle promesse non mantenute; della inettitudine della vostra politica; del fallimento della vostra ideologia; della poca, pochissima importanza che date alle persone; del poco rispetto che avete per chi a Milano ci vive.

Chi ha bruciato il palazzetto Iseo non voleva che la gente lo utilizzasse. Sindaco, Assessore, membri della giunta tutti: voi, con il vostro comportamento colpevole e stupido, state facendo ancora un volta il gioco e gli interessi di chi quel posto lo ha distrutto. Da quasi tre anni, ormai.

Articolo originale: http://lillipuz73.org/2014/04/17/trova-le-differenze-ancora-sul-palazzetto-iseo

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