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Inviato da avatar Angelo Cappellina il 28-04-2014 alle 01:24

Grande o piccolo, lampadina o tavolo, è sempre poco agevole portare questa roba a piattaforme lontane. Inoltre ci sono molte cose che vengono eliminate ma potrebbero essere riutilizzate da qualcuno. Invece se elimino un oggetto ingombrante, in ricicleria o col ritiro sotto casa, verrà sempre gettato in un cassone dove si distrugge.

Non si potrebbe pensare di utilizzare spazi pubblici vuoti, affidati a imprese sociali con competenza specifica, che facciano da filtro per l'Amsa per ingombranti e speciali? potrebbero ripagarsi con il recupero dei materiali pregiati, con sgomberi e consegne a modico pagamento, sistemazione di mobili usati... Ci sono in città coop sociali e opere pie che già lo fanno, potrebbero essere interessate a una collaborazione di questo tipo. Oppure si potrebbero preparare disoccupati per il reinserimento lavorativo tramite impresina sociale. Ci sono fondi europei per queste iniziative! In Europa si recuperano aree ex industriali, addirittura ex militari!

E anche se non ci sono spazi pubblici, si possono anche individuare gli edifici abbandonati per speculazione che il nuovo regolamento edilizio prevede di poter destinare ad uso pubblico se il proprietario è da tempo inadempiente agli obblighi di manutenzione e sicurezza.

Così da una parte riduciamo il volume dei rifiuti, ricicliamo qualche arredo o altro proveniente dai tanti svuotamenti di case e uffici, e riduciamo anche il degrado del patrimonio immobiliare non abitativo. Vecchie fabbriche e capannoni, arcate sotto i rilevati ferroviari...

Ci vuole solo creatività e coraggio.

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