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Andrea, concedimelo: non sono così ingenuo da pensare che un giornalista mi interpelli sui temi della mobilità ciclistica in quanto Eu-Genio...
Voglio dire che so bene che poi Eugenio Galli viene presentato come presidente di Ciclobby. Ma, ciononostante, ritengo di sapere anche distinguere quando esprimo una opinione personale e quando parlo a nome e in rappresentanza dell'associazione.

Oltre ad essere presidente dell'associazione sono d'altronde un utente quotidiano della bici da qualche decennio e ritengo di avere una certa conoscenza di altre esperienze, nazionali ed estere, in fatto di ciclabilità. Posso considerarmi un utente esperto pur non essendo un tecnico. E non sto con questo dicendo di avere la scienza infusa né di rivendicare una infallibilità. Però di solito cerco anche di dare un peso alle parole.

Le critiche che sono state sollevate non mi sembrano "classiche e superficiali". Si può forse dire che sono critiche più di metodo, che di merito.

Tu dici di restare stupito non avendo trovato, nelle critiche al progetto su viale Tunisia, la stessa accuratezza che hai trovato nel dossier CicloMilano.

Ti ringrazio per questo apprezzamento sul dossier CicloMilano, che è opera di Fiab Milano Ciclobby, frutto di un lavoro competente, intenso e appassionato, ma - come dicevo - su viale Tunisia la stessa accuratezza non c'è per il semplice motivo che manca una valutazione altrettanto ufficiale della nostra associazione. Ne è anche mancato il tempo.

Quando ci sarà una nostra analisi magari un pochino più approfondita, ci sarà anche una presa di posizione ufficiale di Fiab Ciclobby. Vedremo se questo la renderà più accettabile di una semplice opinione personale...

Nel frattempo speriamo che anche il dossier CicloMilano, così tanto apprezzato da più parti, non finisca nel cestino, ma sia attentamente considerato e valorizzato nel passaggio dalla teoria alla pratica. Perché la scuola ambrosiana segue un rito tutto suo e le sorprese potrebbero non mancare...

Un saluto

Eugenio