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Inviato da avatar Massimo Mulinacci il 07-07-2014 alle 19:55

Cara Ilaria, ho visto solo ora questo post.

Ho seguito la vicenda nel 2009, per conto di un giornale di zona.

Il problema più grave, persino più dell'eternit, è il cromo esavalente o cromo6.

L'edificio era una cromatura industriale e faceva largo uso di questo veleno.

Nel 2009, si è saputo che una vasca sotterranea di scolo era piena di liquido contenete cromo6.

Proprio sotto l'edificio, passa il Ticinello e molto di questo cromo6 può essere stato perso nel torrente.

Tutto l'edificio è fortemente contaminato, anche i muri interni. Sembrava anche probabile la presenza di PCB, un insieme di sostanze cancerogene usati un tempo negli olii industriali.

Se ho ben capito erano contenuti nel trasformatore di alimentazione. Se non è stato danneggiato o comunque non ha perso liquidi, almeno i PCB sono ancora confinati.

All'epoca, si parla di giunta Moratti, si parlava di bonifica ma non c'era una data certa; poi non ho più potuto seguire la vicenda ma, vedendo le attuali condizioni, sono propenso a credere che la bonifica non sia mai stata fatta, a meno che il Comune attuale non abbia provveduto; ma è difficile crederlo.

Con il passare del tempo la situazione di questi inquinanti non migliora; lungi dal biodegradarsi, contaminano capillarmente l'ambiente fino a diventare quasi ineliminabili.

Il cromo6 è un noto cancerogeno e il PCB pure...

La capacità di inquinare del cromo6 è altissima e le leggi sono poco efficaci. Siamo ancora a 50ug/l per cromo totale nell'acqua, senza menzione specifica per il cromo6.

In sintesi, l'edificio di via Bazzi era e potrebbe ancora essere una bomba ecologica a rilascio continuo di Cr6 e amianto, ma forse anche PCB e speriamo basti così.

In ogni caso si dovrebbe chiedere ad ARPA qual è lo stato attuale del sito e se e quando è prevista la bonifica.

La bonifica consiste nella demolizione degli edifici e la sostituzione di tutto il terreno che risultasse inquinato.

Un saluto

Massimo Mulinacci

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